In questi giorni si sta discutendo del futuro di Vincenzo Vivarini. Si va verso il cambio di allenatore, ma per esserne certi bisognerà aspettare, probabilmente la settimana prossima. Se il tecnico non venisse confermato non si tratterebbe della prima volta, viste le sue precedenti esperienze.

L’allenatore, originario di Ari, ha esordito nel 2003 come vice allenatore, per poi cominciare la sua avventura da mister all’Angizia Luco, club di Luco dei Marsi (in Abruzzo). In seguito passò alla Renato Curi (squadra di Città Sant’Angelo, provincia di Pescara), dove rimase per un anno. Nel 2009 è approdato al Chieti, dove è rimasto in carica per due anni, dopo di che altri due anni alla Racing Aprilia.

Nel 2013 passa al Teramo, club in cui resta più tempo: ben 3 anni, cioè fino a maggio 2016. Al Latina resta solo un anno, all’Empoli addirittura sei mesi. Ultime due avventure all’Ascoli (un anno) e al Bari.

Se venisse confermato l’esonero, si riproporrebbe questa statistica curiosa. Eppure sa come si vince la Serie C, visto il campionato vinto (e poi revocato) sulla panchina del Teramo, che tra l’altro gli valse anche la Panchina d’Oro nel 2014/15. Le statistiche al Bari, paradossalmente, sono le più positive della sua carriera: in 28 partite ha ottenuto 15 vittorie, 12 pareggi e 1 sconfitta con una percentuale buona (53,57%) di vittorie. Ma tutto questo evidentemente non basta, perché quell’unica sconfitta è costata la mancata promozione in B.

Del resto non è mai andato oltre le 42 partite (suo record, al Latina e all’Aprilia) su una panchina. Dato abbastanza emblematico.

Sezione: News / Data: Ven 14 agosto 2020 alle 17:30
Autore: Rino Cimini
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