Il tempo raffredda, il tempo chiarifica. Parole di Thomas Mann buone anche per quella piccola fetta di piazza biancorossa che dopo la sconfitta casalinga contro il Genoa - 1-2 gol di Cheddira - ha storno il naso. Ingiustamente, sia umilmente consentito di aggiungere. Ad inizio stagione in tanti - compresi gli scontenti dell’ultima ora - avrebbero firmato per vedere il Bari - che resta una neopromossa, nonostante il nobile blasone - al quarto posto in classifica. Con alle spalle squadre costruite per il salto di categoria - Parma e Cagliari su tutte - ad un tiro di schioppo dalla vera corazzata del campionato, quel Genoa che, liberatosi della vanità di Blessin, sta ritrovando la bussola grazie all’umiltà di Gilardino.

Il Bari è lì, compatto, coeso, pronto ad interpretare un ruolo da protagonista nella seconda parte di stagione. Polito avrà il compito di potare la rosa dai petali sfioriti, calciatori che, pur essendo importanti, non rientrano nei piani di Mignani perché poco adatti al suo credo tattico. Bisognerà trovare una collocazione per Galano, D’Errico e Ceter, bravi ma poco utilizzati. Il direttore sportivo dovrà inoltre emulare Ulisse e tapparsi le orecchie per evitare di restare ammaliato dal canto di alcune sirene di mercato. 

La Lazio avrebbe individuato in Cheddira il potenziale vice Immobile. Difficile che l’attaccante marocchino lasci Bari prima di Giugno. In attesa di acquisti e cessioni, il bilancio non può che essere positivo. Il bicchiere è mezzo pieno. A fine stagione, eventualmente, si faranno eventuali processi che, almeno nell’immediato, sembrano avere la stessa autorevolezza degli asini che volano. Criticare l'attuale rendimento del Bari è eresia, è sempre bene rimanere ancorati alla realtà, che resta più che positiva. 

Sezione: Copertina / Data: Mer 28 dicembre 2022 alle 16:00
Autore: Raffaele Garinella
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