Era il 1980 ed in Italia Edoardo Bennato portò alla ribalta uno dei brani più iconici del cantautorato italiano, vale a dire “L’isola che non c’è” che per certi versi, analizzando l’attuale momento del Bari, si addice eccome ai ragazzi del tecnico Mignani che ad oggi la propria isola felice non l’hanno ancora individuata. Eppure, solo alcuni mesi fa, quell’isola era stata trovata, ma all’improvviso nell’arco di 120 secondi tutto è scomparso. La ricerca continua, sì come quella della vittoria che ai biancorossi manca ormai dal 26 agosto nello 0-1 esterno alla Cremonese.

Seconda stella a destra, questo (non) è il cammino…Poi la strada la trovi da te” cantava Bennato ma purtroppo i biancorossi la strada oltre a non averla ancora localizzata, non hanno forse neppure iniziato a ricercarla. Dal punto conquistato a Reggio Emilia, emerge un Mignani in difficoltà e alla ricerca del modulo tattico da vestire addosso al suo undici titolare. Così, dopo il 4-3-2-1, il 4-3-3, il 4-4-2 e il 4-3-1-2, ecco l’ennesimo modulo utilizzato, vale a dire il 3-5-2, messo in campo dall’allenatore genovese per la prima volta da quando siede sulla panchina barese. E’ questa l’immagine più chiara dell’incapacità di trovare una soluzione a questa crisi di risultati con Matino (e non Zuzek per la prima volta) a prendere il posto dell’acciaccato Diaw in una difesa a tre completata da Di Cesare e Vicari e con un tandem d’attacco inedito composto da Nasti e Aramu. Anche la difesa a tre non è riuscita però nell’intento di produrre sortite offensive nonostante poi, dulcis in fundo, il tecnico dei biancorossi abbia varato il 3-4-1-2 con Sibilli al posto di Koutsoupias.

Mignani, allenatore integralista come più volte dichiarato dal ds Polito lo scorso anno, difficilmente cambia eppure quest’anno le giravolte, almeno a livello di modulo, sono state parecchie. Maiello nel post-partita di Reggiana-Bari ha affermato ai microfoni dei giornalisti presenti che i galletti non sono ancora una squadra, che occorre fare meglio perché il tempo, in fin dei conti, passa. Di certo, se anche uno come Maiello dichiara ciò a chiare lettere, evidentemente i problemi ci sono e sono ormai sempre più evidenti. La squadra non sembra avere un’anima e l’addio di giocatori come Antenucci e Frattali, veri e propri uomini spogliatoio, non hanno facilitato questo processo.

Le attenuanti sono ormai quasi esaurite: alla ripresa, al “San Nicola” contro il Modena, servirà vincere. Se il Bari riuscirà a ritrovare la propria stella polare solo il tempo potrà dircelo, nel frattempo la dodicesima posizione e i 10 punti in classifica sono al momento l’unica certezza.

Sezione: Copertina / Data: Lun 09 ottobre 2023 alle 09:00
Autore: Sabino Del Latte
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