Sabato prossimo il Bari si appresta ad affrontare la Cremonese nel secondo turno di Coppa Italia. Più che per il passaggio del turno, la gara dello stadio Zini sarà importante per capire dove si possono attuare migliorie, lato tecnico-tattico e lato calciomercato. D'altronde, non s'offenda nessuno, il Bari non parte certo per alzare il trofeo al cielo dell'Olimpico il prossimo maggio. A supporto di questa teoria, basti vedere che i Galletti non l'hanno mai vinto, arrivando in semifinale nel 1939/40, nel 1962/63 e nel 1983/84. Per il resto, pochi altri sussulti. Con l'imminente sfida che inaugurerà la stagione 2024/25, ripercorriamo quindi gli ultimi 10 esordi del Bari in Coppa Italia, le ultime 10 sere d'agosto a volte più o meno presagi di ciò che si sarebbe poi verificato nelle rispettive stagioni.
Ben 2 lustri orsono, il nuovo Bari di Gianluca Paparesta, allenato da Devis Mangia, affrontò il Savona di Arturo Di Napoli davanti a poco più di 11mila tifosi. Nell'afa estiva di quel 17 agosto 2014, spuntò la zanzara Giuseppe De Luca, che in rovesciata punse la compagine ligure e decise la partita sbloccata da Cristian Galano, pareggiata da Carta e complicata dall'espulso Stefano Sabelli. Finì 1-2 anche la successiva gara contro l'Avellino, ma stavolta persa. Altre 14 partite e poi al posto di colui che aveva allenato l'Under 21 italiana nel 2012/13, subentrò Davide Nicola. L'uomo delle 6 salvezze in Serie A con 6 differenti squadre non fece però grandi cose in Puglia. Prima un decimo posto al termine di quell'annata e poi una decina di partite nella stagione 15/16, tra cui il secondo e unico turno di Coppa Italia. Conquistador in terra nemica fu il Foggia dell'allora sconosciuto, ma già talentuoso, Roberto De Zerbi. Le firme furono di due futuri biancorossi, ossia Roberto Floriano e Guillerme Gigliotti, che resero vana la rete di Marino Defendi al 78esimo.
Un anno più tardi, sotto la breve guida di Roberto Stellone, primo tecnico della altrettanto corta gestione Giancaspro, il Bari batté 1-0 il Cosenza grazie al giovane Gaetano Monachello. Celere fu anche l'esperienza in quella competizione, visto che al successivo incontro, il Palermo vinse al Barbera con il gol di Ivan Chochev all'ultimo minuto del secondo supplementare. La stagione 17/18, dopo il 12esimo posto dell'anno prima agguantato con Stefano Colantuono, partì con un 2-1 in Coppa firmato Galano che eliminò il Parma, avanti già al secondo minuto con il rigore dell'arciere Emanuele Calaiò. Le frecce della squadra allenata da Fabio Grosso non si erano però esaurite in quel 6 agosto, visto che venne battuta pure la Cremonese grazie ad Aniello Salzano e Nenè. Vista la semifinale raggiunta qualche anno prima dall'Alessandria, perché non tentare il bersaglio, Grosso? A impedire futuri momenti di gloria fu il romano Matteo Politano, match winner della partita in Emilia contro il Sassuolo, deciso da un suo gol al 93esimo. Quello fu l'ultimo sussulto del Bari nella Coppa Italia (causa fallimento), in cui ritornerà due anni più tardi. Prima però, sotto la guida di Giovanni Cornacchini, i galletti provarono l'ebbrezza di giocare la prima (e unica) partita nella Coppa Italia della Serie D. Un incontro casalingo giocato a settembre contro il Bitonto, vincitore grazie ad Andrea Picci.
L'anno dopo, grazie alla promozione in Lega Pro, il Bari ritornò a distanza di molti anni a disputare la Coppa Italia della Serie C. L'esordio della stagione 2019/20 fu un 3-2 rifilato alla Paganese firmato Antenucci e Kupisz, a cui seguitò un rigore di Di Paolantonio dell'Avellino, che ultimò l'esperienza in quel torneo agli uomini poi allenati da Vincenzo Vivarini. Per dover di dolente cronaca, anche qui una trasferta emiliana fu funesta all'ultima partita stagionale. Quantomeno l'anno dopo la presidenza De Laurentiis potè finalmente godere della presenza del Bari nella Coppa Italia che conta, il cui esordio è datato addirittura a settembre, con un poker al Trastevere. Si farà presto poi a tornare nelle "tenebre", vista la scellerata annata con l'alternanza tra Gaetano Auteri e Massimo Carrera.
Con Michele Mignani, il Bari ha vissuto prime partite di nuovo corso contrastanti. Nella Coppa Italia della Serie C 2021/22, il solo penalty di Bubas della Fidelis Andria bastò ad eliminare i galletti dalla competizione, ma poi capolisti del girone C al termine del campionato. Da neopromossa in cadetteria nel 2022/23, quasi come premessa di quella che poi sarebbe stata, citando un film con Russell Crowe, un'ottima annata, un tris nella elitaria Coppa Italia al Padova firmato da Ruben Botta e Walid Cheddira, a cui seguì un poker all'Hellas Verona di Gabriele Cioffi con tripletta dell'attaccante marocchino e rete di Folorunsho. Solo il Parma di Benedyczak impedì ai galletti di andare a sfidare al Meazza l'Inter di Simone Inzaghi. Proprio contro i crociati, cominciò (e finì) la scorsa edizione del torneo, con un 0-3 firmato ancora dal polacco, da Dennis Man e Angy Bonny. Un k.o. che fu campanello di allarme di una Serie B effettivamente agonizzante.
Alla fine di questa lunga storia, apprestiamoci quindi a vivere la prossima partita traendo le conclusioni che ne verranno. E confidiamo, tra gli altri, in quel Kevin Lasagna che due anni fa segnò in maglia scaligera al Bentegodi il gol dell'illusione prima delle quattro reti baresi. Si spera che la settimana prossima possa ripetersi, auspicando in un più lieto esito per la squadra in cui adesso gioca.
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