Il nodo multiproprietà valica i confini italiani. Antefatto alla vicenda: la Eagle Football Holdings, con a capo l'americano John Textor, detiene le quote del Lione e del Crystal Palace. Nella stagione appena trascorsa, entrambe le compagini si sono qualificate all'Europa League 2025/26: i francesi tramite quinto posto in campionato, gli inglesi vincendo la Fa Cup contro il Manchester City, malgrado un dodicesimo posto in graduatoria in Premier. 

Il 1 marzo, il fondo statunitense non ha notificato alla UEFA la ristrutturazione della proprietà multi-club, e sebbene il Crystal Palace sostenga che Textor abbia un'influenza minima sul club, il massimo organo calcistico europeo non ha voluto sentire ragioni. In virtù dell'impossibilità per uno stesso presidente di avere due club nella medesima competizione europea e delle violazioni dell'articolo 5.01, come da comunicato ufficiale, il Lione disputerà l'Europa League, mentre il Crystal Palace retrocede in Conference, con conseguente "promozione" del Nottingham Forest. La discriminante corrisponde alle posizioni finali nei rispettivi campionati. 

La beffa per i britannici, inoltre, arriva dopo la decisione del DNCG (autorità finanziaria francese) di revocare la retrocessione del Lione, stabilita inizialmente per inadempienze economiche, che avrebbe portato i rossoblu all'estromissione da tutte le competizioni UEFA. Attesa ora per l'eventuale ricorso delle Eagles, in virtù degli articoli 62 e 63, ma certo è che il tema multiproprietà, caro ai tifosi baresi, movimenta anche il dibattito estero.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 11 luglio 2025 alle 21:00
Autore: Piervito Perta
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