Massimiliano Allegri e Fabio Caserta condividono la stessa posizione oggi sul campo come allenatori, e si affronteranno tra poche ore per la prima volta come tecnici in Milan-Bari di Coppa Italia. In termini di carriera da mister, ovviamente, non possono esserci confronti o similitudini, ma le loro carriere da giocatori, entrambi centrocampisti, si sono sviluppate in modo simile.

Allegri ha iniziato tra le giovanili del Livorno ed ha affrontato Serie C e B fino a tornare al suo Livorno come giocatore, prima di chiudere la carriera nei dilettanti e passare all’allenatore. Il livornese ha vestito le maglie di Livorno, Pisa, Perugia, Cagliari (46 presenze e 4 gol in A), Pescara, Napoli e altre squadre minori prima del ritiro.

Caserta, invece, nasce a Melito di Porto Salvo e inizia nei campionati dilettantistici con il Locri per poi affermarsi nell’Igea Virtus in C2. La chiamata al Catania in Serie B lo proietta in alto, contribuendo in modo significativo alla promozione in A nel 2005-06 (35 presenze e 5 gol). Da centrale d’inserimento, il calabrese ha giocato in Serie A con Catania, Palermo, Lecce, Atalanta e in B con Cesena e Juve Stabia, totalizzando centinaia di presenze e una decina di reti rilevanti.

Come tecnico, "Acciughina", come viene soprannominato l'allenatore del Milan da anni dai suoi stessi tifosi, ha avuto la fortuna di allenare squadre e campioni affermati. La sua carriera è stata avviata da una promozione con il Sassuolo dalla Serie C alla B, ed è proseguita con l'affermazione prima al Cagliari e poi al Milan "dei fenomeni" (Thiago Silva, Nesta, Cassano, Ibrahimovic, Robinho per citarne alcuni) con il successo di Scudetto e Supercoppa. Esonerato a stagione in corso, dopo aver perso il titolo l'anno successivo con la stessa squadra, arriva alla Juventus, scelto come il "dopo Conte": qui trova un progetto solido e avviato con una difesa granitica - impreziosita da Evra - il centrocampo migliore in Europa insieme a quello del Barcellona (Pirlo, Pogba, Vidal, Marchisio) e Morata e Tevez (che aveva solo "accarezzato" un anno prima nel Milan) come attaccanti. La squadra viene migliorata di anno in anno fino all'arrivo di Cristiano Ronaldo. I trofei sono di recente memoria: cinque campionati, quattro Coppe Italia, due Supercoppe e due finali di Champions League. Non invece brillante di sicuro il suo ultimo passaggio nei bianconeri, con una Coppa Italia in tre anni

Fabio Caserta inizia la propria l’avventura da allenatore dopo il ritiro nel 2016: prima alla Juve Stabia, con cui centra la promozione in B, poi Perugia, Benevento (playoff), Cosenza e Catanzaro e oggi punta sulla risalita del Bari.

Il parallelo è chiaro: Allegri e Caserta sono stati entrambi centrocampisti “di provincia”, giocatori solidi più che fuoriclasse, capaci di leggere il gioco e interpretare il ruolo con intelligenza. Entrambi hanno scelto la strada della panchina partendo dal basso, ma mentre Allegri ha saputo scalare in pochi anni fino alla vetta del calcio nazionale e internazionale, Caserta sta ancora costruendo il proprio percorso passo dopo passo, con la stessa concretezza e spirito di battaglia che lo hanno accompagnato in campo. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 16 agosto 2025 alle 19:00
Autore: Enrico Scoccimarro
vedi letture
Print