Al “Barbera” di Palermo, in una serata amara per il Bari, una delle poche note di interesse è stata la prima da titolare di Gaetano Castrovilli. L’ex Fiorentina, dopo i primi spezzoni, ha avuto finalmente la chance di partire dal primo minuto: mezzala di qualità, ha provato a muoversi tra le linee, regalando lampi sparsi come lo splendido assist di esterno per la testa di Moncini, l’unica vera occasione biancorossa dell’intera gara.

La sua prestazione, però, ha confermato quello che tutti sapevano: il talento c’è, intatto, ma la condizione è ancora lontana dall’essere quella ideale. Castrovilli va a fiammate, alterna giocate da applausi a momenti di comprensibile fatica. È normale, dopo il lungo stop e i mesi complessi vissuti prima del suo arrivo a Bari. Ma è altrettanto evidente che, per il centrocampo di Caserta, potrà diventare un punto di riferimento imprescindibile se riuscirà a ritrovare continuità e ritmo gara.

Il suo ingresso fisso tra i titolari apre inevitabilmente dei verdetti a metà per il resto del reparto. Verreth e Braunöder, apparsi in difficoltà anche contro il Palermo, dovranno alzare il livello, mentre Darboe continua a mostrare sprazzi interessanti ma senza la costanza necessaria. In questo contesto, Castrovilli può rappresentare l’elemento che cambia la faccia del centrocampo, a patto che la crescita fisica accompagni il talento naturale.

Per il Bari, al netto della sconfitta, resta quindi la sensazione di avere trovato in Castrovilli un potenziale leader tecnico, ancora in fase di rodaggio. I verdetti, per ora, sono a metà: il campo dice che c’è bisogno di pazienza, ma anche che, se il numero 4 tornerà ad essere il giocatore che Firenze aveva applaudito, l’orizzonte dei biancorossi potrebbe davvero cambiare.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 21 settembre 2025 alle 07:00
Autore: Antonio Testini
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