C'è un filo conduttore che lega Bari a Trento. Potrebbe essere la seconda estate di un'operazione con protagoniste le due città. Diverse, distanti geograficamente, oggi più vicine grazie al calcio. Percentuale di talento elevatissima e taglio anagrafico giovane. Il reparto? La difesa, dove profili emergenti vogliono crescere, dimostrando la propria crescente affidabilità. E fa niente se qualche errore accompagnerà il loro percorso: l'importante è crescere ed esprimere tutte le proprie potenzialità.

Proprio questo è accaduto a Obaretin, ora tornato a Napoli dopo il prestito di Bari. Ma proprio il mancino era reduce, prima del trasferimento in biancorosso, dall'esperienza nel Trento. Movenze sicure e piglio giusto, arrivò dalla formazione di C. Curiosamente, lo stesso club da cui arriverà Kassama: altro profilo niente male, eclettico, spera di ripetere la stagione da protagonista del suo predecessore.

Dalla C alla B, per sorprendere ancora, in un teatro probante come quello della cadetteria e dello stadio San Nicola. L'Astronave osserva, coccola e vede sbocciare storie da sempre. Una questione di talenti, la retroguardia. Basti pensare a chi come Ranocchia e Bonucci ha iniziato proprio dal capoluogo pugliese la propria rincorsa al grande calcio. Un duo memorabile, lanciato dalle doti sapienti del maestro Ventura. Tanti anni dopo, Bari si conferma officina per nuove generazioni. Da Obaretin a Kassama: un'estate dopo, la stessa storia.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 12 luglio 2025 alle 09:15
Autore: Davide Giangaspero
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