La tecnica ed il senso della tattica erano, sono e resteranno per sempre valori importanti nel calcio, ma è indubbio che chi ha senso di appartenenza, coronando l'ambizione di vestire la maglia della propria città o della società in cui si è formato come giocatore, ha una marcia in più. La sfida di domenica tra Bari e Cesena pone, casualmente, tre giocatori per parte che sono stabilmente ​in prima squadra ​​dopo un lungo maturare nelle rispettive giovanili, sebbene con dati anagrafici e di campo e prestazioni diametralmente opposte, anche in virtù del contesto in cui sono inseriti.

Lato Bari, l'unico che lì v'è cresciuto e che sta concretizzando il suo sogno, seppur con qualche passaggio a vuoto ed una condizione fisica non ottimale, è Gaetano Castrovilli: un minutaggio aumentato di partita in partita, tra tocchi di fino e leadership tecnica, che fanno di lui non un nome irrinunciabile (vedesi col Mantova, ndr) ma una fioca luce nell'attuale mare magnum di delusioni. Tra queste, Anthony Partipilo, un altro che, dopo la trafila nelle giovanili biancorosse ed un ampio girovagare in Italia, era tornato in estate sotto ben altri auspici. La realtà parla di cinque partite giocate su nove (nelle restanti non è neanche subentrato): non un gol o un assist, ma errori grossolani come a Venezia ed in Emilia. Ed il terzetto si completa con Nicola Bellomo, il primo ad ottenere la promozione in prima squadra dalla Primavera nel lontano 2009. Rimasto nei panni di uomo bandiera, ha racimolato solo 18 minuti tra Venezia e Modena, pagando un'età non troppo verde e la concorrenza nel ruolo.

Lato Cesena, i numeri e le giocate sono diametralmente opposte, a partire da Cristian Shpendi: l'attaccante albanese, anni 22, ha messo a segno quattro reti in questo campionato, dopo gli undici dello scorso ed i venti in Serie C, che hanno portato alla promozione in cadetteria. Il centravanti è in buona compagnia, con il classe 2004 Tommaso Berti che sta gradualmente rubando anch'egli la scena: miglior assistman della Serie B a quota quattro, si sta divincolando da compiti di contenimento ed esplorando zone sempre più offensive, per migliorare la profilicità sotto porta. Chiude la talentuosa sequela bianconera il 21enne Matteo Francesconi, centrocampista di palleggio sin qui in panchina solo avant'ieri e graduale titolare nell'undici di Mignani, nei due davanti alla difesa.









Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 30 ottobre 2025 alle 14:00
Autore: Piervito Perta
vedi letture
Print