Ancora Infront e il presunto controllo sul Bari nelle cronache giudiziarie del pallone. La Gazzetta del Mezzogiorno ripropone oggi all'attenzione l'accusa rivolta all'azienda e al numero uno del club biancorosso, fino alla scorsa estate, Gianluca Paparesta. Le indagini si muovono sul sospetto che Paparesta sia stato soltanto un prestanome in quanto effettivi proprietari o comproprietari occulti del Bari erano i vertici di Infront.

Al centro della questione l'influenza di Infront sulla Lega. Una necessità che avrebbe condotto a finanziamenti illeciti alle società di calcio. Stando alle intercettazioni pubblicate dal quotidiano i manager di Infront parlavano del Bari in prima persona, come se fosse casa loro. "Ci stiamo cercando di muovere per trovare un secondo sponsor, un secondo sponsor di maglia per quello che rimane della stagione e per la stagione prossima a 500, perché son quello che serve, poi, poi ci sistemiamo", il virgolettato di un dialogo intercorso fra il direttore generale di Infront e l'amministratore di Gsport, anche lui - stando alla ricostruzione - finanziatore della scalata di Paparesta.

Perplessità di Infront maturano in conseguenza della permanenza in B della squadra. E questo si evince da altre intercettazioni. In corso accertamenti sui conti correnti delle società implicate: Bari, ma anche Lazio, Genoa, Milan e Brescia. E sullo sfondo il pericolo mazzette: assai probabile - l'accusa - che alcuni presidenti delle società di calcio venissero pagati con forme di pagamento estero su estero.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 10 maggio 2017 alle 08:00
Autore: Redazione TuttoBari
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