Le rivoluzioni non sono finite in casa Bari. Le continue trattative di mercato in cui è coinvolto il club biancorosso, insieme alle esigenze tecniche di Auteri, stanno portando la dirigenza a sfoltire la rosa, sacrificando anche pedine importanti, che negli ultimi anni hanno guadagnato il rispetto della piazza barese. È il caso di Zaccaria Hamlili, uno dei giocatori più simbolici del Bari targato De Laurentiis, ma che adesso sembra aver preparato le valigie.

La destinazione dell’italo-marocchino è ancora incerta. Quel che sembra ormai sicuro, però, è che in qualche modo saluterà il capoluogo pugliese. I primi allertamenti sono arrivati quando compagini come Perugia e Alessandria – attualmente in netto vantaggio sul giocatore - hanno mostrato interesse per lui. D’altronde, Hamlili ha dimostrato in campo di essere un ottimo giocatore per la Serie C; non faticherebbe a trovare continuità anche coi ritmi di un’altra squadra.

Il segnale definitivo della sua partenza, però, è arrivato ieri, quando è stata diramata la lista dei convocati per la partita contro il Trastevere. Hamlili non rientrava nei ventuno giocatori scelti da Auteri. La sensazione è, dunque, che la trattativa sia già in fase avanzata, e che a breve arriverà l’ufficialità.

La scelta di questa cessione è di natura tecnica. Il centrocampista non ha convinto pienamente il mister siciliano, molto pretenzioso nella selezione dei giocatori, le cui caratteristiche devono sposare alla perfezione il suo gioco. Sembra paradossale, però, guardare a qualche mese fa, quando Hamlili era una delle colonne portanti dei galletti. In poco tempo, il cambio in panchina l’ha portato ad essere considerato un esubero.

Tuttavia, l’apporto che il giocatore ha dato al Bari, fin dal primo momento, non può essere dimenticato. È per questo che, anche adesso che la cessione sembra essere sicura, i tifosi continuano a elogiarlo. Nonostante la colonna sia crollata, ciò che Hamlili ha ottenuto a Bari rimane sempre impresso nelle menti dei baresi.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 23 settembre 2020 alle 23:00
Autore: Gabriele Ragnini
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