Questa mattina Mehdi Dorval ha lasciato il ritiro di Roccaraso. Finisce così la sua avventura con il Bari. Un addio senza clamore, nessun messaggio social, solo un saluto pubblico rilasciato all’uscita dell’albergo. Una partenza silenziosa, in linea con il suo modo di stare: riservato, essenziale. Ma chi ha seguito da vicino l’ultimo periodo, sapeva che si stava arrivando a questo punto.

Già da mesi qualcosa si era incrinato. Non c'è stato uno strappo evidente, ma un progressivo allontanamento. Quei segnali piccoli ma eloquenti che nel calcio contano più delle dichiarazioni. Una distanza maturata nel tempo, senza mai sfociare nel risentimento. Eppure, ripensare a come era cominciata, colpisce ancora.

Estate 2022, Dorval arriva dal Cerignola. Uno di quei nomi accolti con scetticismo, quasi con distrazione. Sembrava un riempitivo, un profilo destinato a restare nell’ombra. E invece no: bastarono poche partite per ribaltare la percezione. Mehdi si prese spazio con i suoi strumenti: corsa, umiltà, spirito di sacrificio. Non chiedeva nulla, ma dava tutto. Non faceva mai rumore, ma si faceva sentire con il linguaggio universale della fatica. Il primo ricordo forte è proprio questo: la metamorfosi da sconosciuto a certezza. Un “chi?” diventato titolare aggiunto. Un ragazzo che, senza fare clamore, rendeva il Bari più solido. Più squadra.

E poi, quel giorno di gennaio. Il 13, contro la Ternana, al San Nicola. Dorval trova il suo primo gol in maglia biancorossa. Una rete liberatoria, che chiude la partita e accende un’esultanza che sembrava trattenuta da troppo tempo. Un premio, forse tardivo, per tutto ciò che aveva dato senza mai chiedere. Quel gol fu una piccola festa anche per chi lo aveva sempre apprezzato in silenzio.

Col tempo, è diventato uno di quei giocatori che non spiccano, ma che ti mancano quando non ci sono. Uno che portava ritmo, energia, presenza. Non aveva il piede raffinato, ma spingeva sempre. Faceva tutto con la stessa serietà, senza mai lamentarsi. Era normalità che diventava valore. Presenza che diventava affidabilità. In un calcio spesso fatto di esuberanze, lui era sobrietà. Sul binario, sempre.

Poi il tramonto. Lento, silenzioso, quasi già scritto. Fino alla fine, è rimasto se stesso: mai una parola fuori posto, mai una polemica. Solo silenzio, anche quando avrebbe potuto dire la sua. Così dopo tre stagioni insieme le strade di Dorval e il Bari si separano.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 24 luglio 2025 alle 17:00
Autore: Lorenzo D'Agostino
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