Dopo una lunga trafila nelle giovanili della Roma, ha giocato, tra le altre, al Benevento, all'Arezzo ed al Monopoli. Avrebbe potuto farlo anche nel Bari, ma al suo ritorno dal prestito al Livorno i pugliesi fallirono. Ai nostri microfoni, Mattia Montini ha esordito così nell'intervista: "Avendo un bimbo piccolo e giocando ancora, non sto costantemente al passo di tutte le partite ma seguo, comunque, quando capita. Mi dispiace che il Bari si trovi in questa situazione. Da troppi anni è lontana dal calcio che conta e spero ci torni quando prima".

Compagno di squadra nell'ultima fase della carriera di Fabio Caserta, il bomber lo ricorda (e valuta) con queste parole: "Ho avuto la fortuna di giocarci insieme alla Juve Stabia, seppur solo per sei mesi ed un anno prima del suo ritiro, ma era un leader in campo ed è uno che, anche come tecnico, trasmette la sua leadership, facendosi amare dal gruppo. I risultati avuti negli anni scorsi mi fanno pensare che riuscirà a venire fuori da questa situazione".

Quanto sta impattando la rivoluzione della rosa compiuta in estate ? "Quando si cambia troppo, sicuramente ci vuole tempo per trovare un'identità. È una costante del calcio. Se fossero arrivati più punti, questo processo di amalgama sarebbe stato più veloce. Il segreto sta nel dare fiducia e non cambiare ulteriormente in corsa. Se sono state fatte delle scelte in estate, si presuppone ci sia un criterio dietro".

Nel ruolo di Mattia, Moncini e Gytkjaer stanno avendo minutaggio e rendimento diametralmente opposti..."Moncini ha sempre fatto bene in Serie B, è completo e il fatto che stia trascinando non mi sorprende. Non so come sia messo fisicamente, ma Gytkjaer ha segnato e vinto campionati. E chi vince campionati, può trasmettere questa mentalità allo spogliatoio. Mi aspetto dia di più, vista la sua nomea".

La difesa fa acqua. Un problema su cui Mattia non offre la soluzione, ma la possibile matrice: "Sì, la squadra subisce tanto. Qualcosa da modificare ci potrebbe essere. Non mi permetto di giudicare l'operato del mister e gli interpreti, che restano validi, ma va trovata una quadra. Questo, come gli altri problemi del Bari, credo non dipenda dal modulo ma dalla testa: giocare a Bari vuol dire giocare in una piazza importante e che ha avuto grandi nomi in passato".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 21 ottobre 2025 alle 18:15
Autore: Piervito Perta
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