E' un burrone sempre più profondo per il Bari di Caserta. Un burrone senza fine e che non appare avere via d'uscita. Oramai non sembra esserci più nessuno che possa accampare giustificazioni o alibi. Dall'atteggiamento in campo, alla scarsa condizione psico-fisica dei giocatori, a scelte che sembrano non avere un filo logico se non quello dell'improvvisazione e della speranza del colpo di un singolo. Il Bari esce da Reggio Emilia con le ossa oramai distrutte. Neglio occhi di tutti i sostenitori biancorossi vi sono una serie di immagini piuttosto eloquenti di una stagione che sembra ricalcare quella di due anni fa con lo spettro della serie C dietro l'angolo. 

Eppure, la compagine biancorossa non era partita male, con un primo tempo che era iniziato sotto buoni auspici. In primis il raggiungimento del gol del vantaggio con Moncini ancora una volta presente a se stesso e, forse, l'unica vera certezza di questo scriteriato Bari. Dopo il gol dell'ex attaccante del Brescia, la luce si è di colpo nuovamente spenta. La squadra non ha più lottato, andando incontro ai soliti errori visti e rivisti e alla solita esibizione di una compagine con un gioco confuso e senza senso. L'immagine del disagio assoluto che stanno vivendo i giocatori è tutta nell'incredibile e inopinata espulsione di Nikolaou, un giocatore da cui non ti aspetti comportamenti di questo tipo. Un episodio che ha letteralmente distrutto i piani del Bari. Lasciare i propri compagni in inferiorità numerica in quella maniera è quanto di più assurdo ci possa essere, considerando anche il momento che stava affrontando la squadra e la grande opportunità, con il gol del vantaggio raggiunto, di poter vivere finalmente un pomeriggio vincente.

Niente di tutto questo. Dopo l'espulsione del centrale greco, il Bari si è letteralmente consegnato all'avversario che, come un leone ferito, ha approfittato di tutto quello che poteva avere in dono, pianificando la rimonta con determinazione e grinta. Cosa che nel Bari non si è mai vista nel corso di tutta la restante parte della partita. Ed è arrivata cosi l'ennesima sconfitta, l'ennesima umiliazione che settecento coraggiosi tifosi biancorossi hanno dovuto subire ed ingoiare. L'ennesima dimostrazione di una "non" squadra, di un progetto, di fatto, che sembra essere sempre più fallimentare. L'allenatore appare sempre più solo, abbandonato alla propria sorte, sempre più lontano dall'ambiente biancorosso e, molto probabilmente, sempre più distaccato anche dallo spogliatoio.

C'è un'immagine che sta circolando sui social con Caserta che si vede prendere il treno di ritorno da solo, senza la squadra, senza la dirigenza. Completa solitudine. La fotografia perfetta del momento suo e del Bari. Le prossime ore saranno decisive per un suo allontanamento o meno. Di certo questo Bari non ha speranze di rimanere in questa categoria. E c'è qualcuno che, con la squadra in queste condizioni, si azzarda ancora a parlare di play off. Nei giorni a venire ne vedremo, probabilmente, delle belle. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 19 ottobre 2025 alle 10:00
Autore: Maurizio Calò
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