Ci sono serate che vanno oltre il risultato, che diventano tappe di crescita e formano la mentalità di una squadra. Milan-Bari a San Siro rientra in questa categoria: contro un avversario di livello assoluto, dentro uno stadio che trasuda storia e pressione, i biancorossi hanno avuto l’occasione di misurarsi e guardarsi allo specchio.

Il primo dato che resta è l’atteggiamento. Nonostante il divario tecnico evidente, il Bari ha provato a giocare, a costruire dal basso, a mantenere personalità anche nei momenti più complicati. La squadra ha sofferto, certo, ma senza mai crollare emotivamente: un segnale che Caserta ha sottolineato più volte, ricordando come il carattere fosse stato un limite nella scorsa stagione.

C’è poi l’impatto del palcoscenico. San Siro non perdona esitazioni, eppure il gruppo biancorosso ha mostrato coraggio, accettando il confronto in una cornice da 70mila spettatori. Esperienze così, a inizio percorso, valgono più di tante amichevoli estive: allenano la testa e temprano i più giovani, chiamati a crescere più velocemente.

Dentro la partita, sono arrivati anche riscontri tecnici incoraggianti: la costruzione provata in ritiro comincia a intravedersi, alcuni singoli hanno mostrato segnali di affidabilità e lo spirito di squadra non è mai venuto meno. La condizione non è ancora al top, i meccanismi vanno oliati, ma la traccia c’è.

Ora si riparte dal campionato. Ma quella di San Siro resterà una serata utile, un banco di prova che potrà servire nelle difficoltà della stagione. Perché affrontare una big nel suo stadio, tenendo botta e mostrando personalità, è un passaggio che lascia consapevolezza. E questa consapevolezza, per il Bari, può valere tanto.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 19 agosto 2025 alle 15:00
Autore: Enrico Scoccimarro
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