Tanta corsa nelle gambe numero novanta stampato sulla maglia. Una freccia impazzita, centometrista di nascita ma giocatore per vocazione. Questo l'Edgar Alvarez visto all'opera la scorsa stagione, la migliore della sua carriera da quando in Italia. Poi, con l'avvento del nuovo anno, è calato il sipario sulle sue accelerazioni, sparite misteriosamente. Una crescita al contrario delle sue prestazioni, che hanno inevitabilmente tolto il sorriso al ragazzo e ai suoi tifosi.

Piano piano, col Bari che affonda, lui scompare, dileguandosi tra i lettini dell'infermeria biancorossa. Riappare a sprazzi, ma si capisce perfettamente che non è più l'Edgar dei giorni migliori. L'ultima apparizione in ordine di tempo, quella contro il Parma di domenica scorsa. Uno scampolo di partita destinato a non passare agli annali del calcio barese, sino a quando, però, l'honduregno non trova il varco giusto per punire Mirante e regalare una vittoria ai compagni dopo mesi di pura astinenza. Si, ai suoi compagni, perchè a lui non è sembrato fare tanto piacere. La non esultanza (per carità, non gli si chiedeva mica uno streep tees) e il non sorriso, sanno di amaro, fose d'addio.

Sezione: News / Data: Mer 06 aprile 2011 alle 14:00
Autore: Andrea Dipalo
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