Dopo una prima fase di mercato in cui i galletti hanno messo a segno diversi colpi, vedasi i vari Moncini, Dickmann e Nikolaou, ha fatto seguito un momento di leggera flessione con diverse cessioni. Se da un lato alcuni nomi importanti sono giunti in Puglia, d'altro canto diverse nubi si addensano sulla gestione del duo Magalini-Di Cesare

Facciamo un passo indietro e torniamo ai primi di giugno. Fra le diverse voci di mercato c'è n'è una che associa con insistenza Favilli al Bari, appena svincolatosi dal Genoa. L'ex Juve, nella passata stagione, non aveva fatto mistero, in alcune dichiarazioni, di voler rimanere in Puglia. Passa qualche settimana, il Bari si sfila dalla trattativa e l'Avellino se lo accaparra. I lupi, qualche tempo dopo, prenderanno anche Simic, tra i migliori nella scorsa stagione tra le fila dei galletti.

Arriviamo ai primi di luglio: all'improvviso, come un fulmine a ciel sereno, arriva la notizia della partenza di Maita, a titolo gratuito, al Benevento. L'ex Catanzaro era stato il simbolo dei galletti per sei stagioni e aveva ancora un anno di contratto davanti a sé. La sua cessione ha fatto male, oltre che dal punto di vista tecnico, soprattutto da quello emotivo. Ha fatto storcere il naso anche la modalità con cui è stato venduto il centrocampista: perché un titolo gratuito e non un incasso monetario, soprattutto verso una società di categoria inferiore?

Nel finale di luglio, però, si è raggiunto l'apice con tre situazioni alquanto particolari: se l'addio di Dorval sembrava solo una questione di tempo, poi concretizzatosi, le situazioni di Mantovani e Benali hanno fatto esplodere la piazza. L'ex Alessandria era stato associato ai galletti per un eventuale ritorno, ma pochi giorni fa si è accasato ufficialmente al Mantova. Il difensore romano sui suoi canali social ha scritto un post, concludendo in maniera lapidaria: "Oggi inizia un'altra tappa del mio percorso nella squadra che mi ha voluto fortemente dal primo giorno, dimostrandomelo con i fatti e non solo con le parole". Frasi che sembrano dirette proprio al cuore della società e che hanno fatto indispettire, e a ragion veduta, i tifosi biancorossi. Mantovani, senza ombra di dubbio, è stato tra i migliori della scorsa stagione e tra i difensori più costanti della B. Un suo ritorno, dunque, sarebbe stato auspicabile, soprattutto data la società di provenienza (l'Ascoli in C) e la trattativa di certo non impossibile.

In ultimo c'è l'addio di Benali, ufficiale nella serata di ieri. Il libico si trasferisce all'Entella, nonostante un anno di contratto ancora in essere, e dopo aver incassato la fiducia della piazza e della proprietà. Benali, insieme a Maita, è stato il fulcro dei galletti nelle ultime stagioni, che a inizio mercato avevano perso un'altra colonna come Maiello, andato in scadenza. Loro tre, sicuramente, sono gli addii più dolorosi. Se per Maiello la partenza si poteva preventivare per gli altri due, a inizio mercato, nessuno avrebbe scommesso un euro. E questo aumenta il risentimento.

Le parole e le giustificazioni, nel post mercato, potranno essere tante ma, certamente, non basteranno. I tifosi, soprattutto quelli baresi, oltre alle statistiche e alle prestazioni di campo, guardano l'attaccamento, l'amore verso la maglia, l'impegno e la voglia di continuare a giocare con questa maglia. E i giocatori citati in questi articolo rispondevano tutti, in maniera diversa, a queste caratteristiche. Se la questione dell'età e dell'ingaggio pesa perché rinnovare anche Bellomo e Pucino, nonostante i contratti in scadenza?Domande a cui Magalini dovrà dare una risposta che alla gente, poco o nulla, importerà. Del Bari dello scorso anno restano solo una manciata di protagonisti e questo fa capire la portata dell'ennesima rivoluzione che stiamo vivendo. Che sia un bene o meno lo dirà il campo ma le modalità di gestione di questa società, sino ad ora, sono state ancora una volta deludenti.

Sezione: Mercato / Data: Sab 02 agosto 2025 alle 10:00
Autore: Armando Ruggiero
vedi letture
Print