In ambito italiano il Bari viene storicamente ricordato come una squadra blasonata e con una serie di grandi campionati in Serie A alle spalle. Di fatto è vero, ma non sempre il club biancorosso ha vissuto momenti felici: l’annata 2011/12, ad esempio, è stata una delle più desolate nella storia dei galletti.
Le premesse di inizio stagione sono già tragiche: dopo il campionato precedente di Serie A, in cui il Bari ha collezionato solo 24 punti, la squadra biancorossa è di nuovo in cadetteria. La squadra viene affidata al tecnico Torrente, che si deve occupare di una rosa completamente rivoluzionata e in cui viene attuata la "spalmatura degli stipendi" di quei giocatori protagonisti nella stagione 2010/11. Vengono però cedute tante colonne di quella squadra, come Barreto, Almiron, Gazzi e il capitano Gillet, che saluta la piazza tra lacrime e cori. Al loro posto approdano in biancorosso giocatori poco conosciuti nel panorama italiano, ma che diventeranno simboli di quegli anni difficili in Serie B: si tratta di Lamanna, Borghese, Crescenzi, Polenta, Forestieri, Defendi, Ceppitelli, oltre ai ritorni di Caputo e Galano, tutte intuizioni del DS Angelozzi per porre le fondamenta di un nuovo progetto tecnico.
La squadra è giovane e fa fatica in Serie B, complice anche la perdita di passione da parte della maggior parte della piazza, che negli anni prima aveva sempre dato una spinta in più ai giocatori. Tuttavia, la squadra esprime un gioco frizzante con il 4-3-3 di Torrente, grazie a cui nella prima parte di campionato arrivano risultati importanti come il 2-1 in trasferta sul Sassuolo o il 3-1 di Brescia. Il potenziale c'è e l'anno successivo verrà sfruttato in maniera più importante dal tecnico biancorosso, ma al giro di boa i galletti navigano ancora ai confini della zona playout.
Il moto d'orgoglio arriva proprio verso la fine del girone d'andata. Dalla diciottesima alla trentesima giornata il Bari perde solo due partite, collezionando cinque pareggi e sei successi, per poi arrivare a imporsi sul campo del Pescara di Zeman - futura vincitrice del campionato con Immobile, Insigne e Verratti - per 2-1, grazie alle reti di Scavone e Bellomo, che segna un leggendario gol con una parabola da centrocampo.
I biancorossi concludono la stagione al tredicesimo posto, in un'annata non molto soddisfacente per i tifosi e abbastanza desolata, per via dell'amarezza generale della piazza e dei pochi supporters presenti alle partite. Tuttavia, il Bari di Torrente pone le basi per i campionati successivi, che vedranno molti di quei giocatori diventare protagonisti assoluti e idoli dei baresi.
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