Poter festeggiare la vittoria di un trofeo, dalle parti di Bari, non è qualcosa che capita frequentemente. Anzi, a guardar bene all’interno del palmares biancorosso, sono poche le occasioni in cui la formazione del capoluogo pugliese ha potuto alzare al cielo qualche coppa. Nella maggior parte dei casi, inoltre, si è trattato di successi minori, come la Coppa Ali della Vittoria, che Jean François Gillet portò in trionfo in seguito al primo posto nel campionato di Serie B ottenuto con Antonio Conte in panchina.

Un trofeo, però, è rimasto nel cuore dei tifosi biancorossi, essendo l’unico titolo europeo arrivato sulle sponde dell’Adriatico; parliamo della Mitropa Cup, vinta nel 1990 dal Bari di Gaetano Salvemini. Negli anni precedenti alla Seconda Guerra Mondiale questo torneo, elaborato ad inviti ed al quale, oltre all’Italia, aderirono principalmente paesi dell’est Europa, divenne uno dei punti di riferimento del calcio continentale. Dopo il conflitto, però, la sua importanza iniziò a diminuire, soprattutto a causa della nascita delle prime competizioni ufficiali, come la Coppa Dei Campioni e la Coppa delle Coppe, ed a partire dalla seconda metà degli anni Ottanta fu relegata ai vincitori (e nel caso italiano, anche alla seconda classificata) dei campionati di Serie B. In questa veste i galletti rappresentarono, insieme al Genoa, i colori italiani nella competizione, che si disputò proprio nella provincia barese.

La squadra allenata da Salvemini superarò agilmente il primo turno, sconfiggendo Pecsi e Radnicki, rispettivamente ungheresi e serbi, avversarie di modesta entità. La finale con il Genoa conserva un che di malinconico e di indimenticabile per la tifoseria biancorossa: il gol di Perrone consegnava al Bari il primo e finora unico trofeo continentale, ma la gara fu segnata anche dall’addio allo Stadio Della Vittoria. Quella che era stata la casa dei galletti per decenni andava in pensione, e la squadra si apprestava a traslocare al San Nicola.

Rimane però la gioia e la possibilità di raccontare un Bari vincente, in grado di imporsi anche nei trofei internazionali. Con l’auspicio ed il sogno, covato segretamente da quasi tutta la tifoseria, di poter calcare nuovamente i palcoscenici continentali.

Sezione: Amarcord / Data: Ven 08 marzo 2019 alle 17:00
Autore: Raffaele Digirolamo
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