Bari, capitale tra Europa e Mediterraneo, è inebriata da sentimenti contrastanti. In attesa dei playoff si respirano passione e scetticismo, voglia di Serie A e paura di non farcela. Cumuli di contraddizioni in ogni angolo della città, da Bari Vecchia a Poggiofranco. La voglia di tornare a giocare di domenica rappresenta la molla, il sogno. 

Un genovese da Siena. Come Cristoforo Colombo anche Michele Mignani ha voglia di esplorare il mondo. Non fraintendiamo, il mister non cerca nuovi continenti - come il suo più illustre concittadino - ma palcoscenici più ambiziosi. Non parliamo di nuove piazze, Mignani ha sempre considerato - sin dal suo arrivo - Bari un punto di arrivo e non di partenza. Ora che è entrato nel giardino dell'Eden dei playoff a braccetto con il suo Galletto, il genovese da Siena - la madre del Palio è ormai la sua città - non ha intenzione di assaggiare alcun frutto proibito. Vuole solo conquistare il paradiso della massima serie e per farlo dovrà guardarsi le spalle da mori e crociati.  

Le insidie. Cagliari e Parma - almeno sulla carta - le avversarie più accreditate a contendere il posto al sole ai biancorossi. Claudio Ranieri ha lo sguardo buono e saggio del Geppetto di Collodiana memoria ma è astuto come la volpe e scaltro come il gatto. Ha trasformato il Cagliari e rigenerato un ambiente che, sotto l'interregno di Liverani, navigava a vista. Ora la rotta è sicura e la nave ha lasciato la tempesta. Lapadula e compagni sono tutt'altro che teneri agnellini. Pecchia, forte anche dell'esperienza di Cremona, sa bene cosa voglia dire vincere in volata. I purosangue si vedono alla fine e il suo Parma è arrivato al culmine del campionato in uno stato di forma notevole. Vazquez è uno dei tanti fuoriclasse che risiedono all'ombra della Certosa. Neanche Stendhal nel suo celebre romanzo avrebbe saputo collocarli con la stessa saggezza con cui Pecchia li ha disposti in campo. Il Parma ha trovato la quadra ed è ben diverso dall'avversario affrontato nelle prime giornate di campionato.

Coraggio e curiosità. Le armi del Bari - oltre ad un eccellente livello tecnico - sono queste. Non dobbiamo dimenticare che stiamo parlando di una neopromossa che ha scavato un solco importante con la quarta e le altre «belle». Se lo ha fatto non è per grazia ricevuta ma per l'importante lavoro che tutti - da De Laurentiis a Polito, fino a Mignani e all'ultimo calciatore in rosa - hanno compiuto. Bari è un poliedrico mondo di umanità e di valori positivi. Una torta bellissima a cui manca la ciliegina: la Serie A. Nessuno arretrerà di un centimetro. Il Galletto ha intenzione di alzare la cresta: la sfida è lanciata. 

Sezione: Copertina / Data: Dom 14 maggio 2023 alle 17:00
Autore: Raffaele Garinella
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