Meglio a mente fredda. Anche se, nonostante le ore passate, la rabbia e la delusione rimangono intatte come pietre. Perchè l'eliminazione dai playoff ad opera del combattivo Cittadella è qualcosa difficile da accettare nonostante le avvisaglie alla vigilia non fossero del tutto ottimistiche e ben auguranti. 

Squadra spremuta, nel corpo, nella mente, nell'anima. Alcuni sprazzi di buon calcio e più nulla. In mezzo, tanta confusione e un nervosismo - specie nel finale - che si toccava con mano tanto si era fatto palpabile ed evidente. Mister Grosso a fine match si è detto come sempre soddisfatto. Ha sostenuto che i suoi ragazzi abbiano fatto il massimo, meritando di più di quanto effettivamente raccolto. Cioè nulla.

Al di là delle limitatezze tecniche, dettate più da una questione anagrafica legata ai migliori che a vere e proprie lacune, a mettersi in evidenza sono state soprattutto quelle fragilità caratteriali già mostrate durante l'arco del campionato. Fragilità che, nell'imminente vigilia, sono state messe a dura prova dalla sciagurata querelle giudiziaria, che ha visto il Bari penalizzato di due punti al termine di un teatrino poco edificante. Per tutti.

Se si fosse giocato in casa (come da programma iniziale), i biancorossi avrebbero potuto fare meglio. Forse, perchè la squadra vista all'opera in casa del Cittadella non è che sia sembrata così superiore all'avversario. Anzi. E questo deve far riflettere sulla realtà bontà dell'organico biancorosso, costellato sì da tanti nomi di grido ma anche da tanti onesti mestieranti. E nulla più. Il tutto, contornato da una gestione generale che ha messo spesso mister Grosso in cima alla lista dei cattivi stilata da critici e tifosi. Che anche in queste ultime ore non hanno mancato di bersagliare il tecnico.

Che ne sarà di ciò che resta. In primis, bisognerà stabile chi effettivamente resterà dell'attuale organigramma tecnico e dirigenziale. Poi, immediatamente dopo, bisognerà adempiere a nuove scadenze finanziarie. Incombenze che potrebbero anche mettere in imbarazzo la proprietà, che in tal senso si è più volte detta serena e garante. Ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. Lo stesso immenso mare che sembra ormai esserci tra il Bari e la serie A...

Sezione: Editoriale / Data: Lun 04 giugno 2018 alle 17:30
Autore: Andrea Dipalo
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