Come nel migliore dei racconti, il Bari oggi ha regalato ai suoi tifosi l’ennesima soddisfazione. Un 2 a 1 che ha fatto esplodere il San Nicola. Ancora una volta. La grinta di Aprile, alla quarta apparizione stagionale, il rigore parato da Pena, il vice di Lamanna, il gol del capitano, il sedicesimo in stagione e la rete di Ceppitelli al ‘91. I ragazzi di Torrente avrebbero comunque ricevuto i loro meritatissimi applausi, ma così è stato più bello. Bello come tutta la favola biancorossa. Una di quelle da almanacco del calcio, una di quelle che il tifoso ricorderà quanto la promozione in Serie A, perché della stessa emozione si tratta . E’ grande l’opera di chi comincia senza stabilità alcuna, trovandosi giovane tra i giovani, sentendosi circondato da tutto meno che da fiducia, ma conclude da trionfatore, andando oltre obiettivi che sembravano già di difficile raggiungimento. Era dunque inevitabile che tifo e squadra si avvicinassero. Il legame è nato nel silenzio delle aule dei tribunali che penalizzavano, si è sviluppato sui manti erbosi segnati dalle imprese di Caputo e compagni. E così, alla fine, non poteva che esplodere il “grazie” reciproco. Casuale, non voluto, ma necessario. “Squadra mister e ds, un grazie meritato a chi la Bari ha onorato" , si è detto dalla curva. “La promessa più grande è non tradire chi ti ama. L’abbiamo mantenuta insieme a voi… Grazie!”, si è risposto in campo.

Eugenio, Alexandru, Errico, Luca, Clayton, Diego, Stefan, Andrea, Stefano, Gustavo, Nicola, Andrea, Marino, Marco, Daniele, Diego, Cicco, Francesco, Cristian, Abdel Kader, Antimo, Armando,  Junior, Vincenzo, vi siete meritati Bari, la città che, paziente, spera. Ed ora non toglieteci… il lieto fine.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 11 maggio 2013 alle 20:30
Autore: Gianluca Lippolis / Twitter: @GianlucaLippoli
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