Cinque reti con la Juniores di Salvatore Alfieri, nessuna presenza con la prima squadra. Alessandro Mutti si è comunque saputo ritagliare uno spazio da protagonista nella nuova era del Bari targato De Laurentiis. Eppure, a dispetto della giovane età (è nato nel 2000), ne ha fatta di strada: dalle reti nei giovanissimi dell'Alessandria, all'esordio in D con la maglia del Derthona, fino al trasferimento al Gozzano e poi, la Puglia. 

Alessandro, come sei arrivato a Bari?

"Tutto è successo in ventiquattro ore: il venerdì ho firmato con il Gozzano., l’indomani mi dicono di andare dal direttore, mi voleva parlare.  Mi dice dell’opportunità di giocare a Bari, non ci ho pensato un attimo…ed eccomi qui".

La Juniores ha beneficiato delle tue doti realizzative.

"Sono contento di essermi rivelato utile, ho trovato un bell'ambiente. Ci sono ragazzi che danno tutto in campo"

In prima squadra, non hai totalizzato presenze. Sei dispiaciuto?

"Un po' sì, a inizio anno non me l’aspettavo. Però sono contento dei risultati personali e di squadra ottenuti con la Juniores. Però non mi nascondo: punto a giocare con i grandi e dare il mio contributo".

Non è facile, vista la concorrenza.

"Anche questo è vero. C'è gente del calibro di Brienza, Simeri, Pozzebon e Floriano: sono di un altro livello".

A proposito di allenatori: com'è Alfieri, la guida della Juniores?

"Cerca di stimolarmi e darmi tanti consigli sulla fase offensiva. Ma, più di tutto, mi aiuta molto dal punto di vista mentale quando è capitato di non essere stato convocato in prima squadra".

Chi ti dà più consigli: lui o Cornacchini?

"Entrambi, allo stesso modo. Sono molto bravi".

Hai un fisico da prima punta. In campo però, preferisci fare altro.

"Già. A me piace svariare molto sul fronte d'attacco, toccare molti palloni. L'assist mi soddisfa più del gol. Però, quando segno non divento triste...(sorride, ndr)".

Con chi hai legato di più tra i tuoi compagni?

"Sto bene con tutti, spesso sto con Aloisi. Con Nicola c’è un rapporto speciale: abbiamo un carattere simile e stiamo bene insieme".

Perché ti piace Bari?

"C'è un clima differente rispetto a dove vivo abitualmente. Qui è tutto speciale, mi ha colpito soprattutto il calore della gente. Non mi aspettavo una situazione del genere".

La squadra del cuore?

"Milan".

E l'idolo da bambino?

"Kakà. Mi ispiro a lui, anche se ovviamente oggi il paragone non regge. Ultimamente apprezzo molto anche Dele Alli del Tottenham".

Il sogno della vita da calciatore.

"Calcare i palcoscenici più importante del calcio: serie A, Champions League…e perché no, anche i Mondiali!".

E uno a breve termine?

"Beh, è facile: segnare un gol al San Nicola, magari sotto la curva Nord".

Sezione: Esclusive / Data: Sab 24 novembre 2018 alle 14:00
Autore: Gianluca Sasso
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