Nulla è scontato, ai playoff. Vivarini sa, da allenatore navigato qual è, che le avversarie dei match, che vedranno coinvolto il Bari dal 13 luglio prossimo, sono tutte ostiche, per questioni legate alla tenuta fisica della sua squadra ed alla aleatorietà delle gare secche. Il tecnico dei galletti, inoltre, conosce le difficoltà degli spareggi di Lega Pro, avendoli affrontati, in carriera, alla guida dell’Aprilia, nel 2011-’12, senza successo. Esperienze simili a quelle del biancorosso, in grado di vincere il campionato di C alla guida del Teramo cinque anni or sono, sono presenti in molti dei curriculum dei suoi colleghi antagonisti.

Nel girone A, ad esempio, mister Gregucci, che guida l’Alessandria, oltre ad aver causato, con il suo Venezia, la retrocessione in C del club allora dei Matarrese, nei playout del 2004, quando era a Salerno, sei stagioni addietro, ha partecipato agli spareggi promozione della Lega Pro, fallendo l’appuntamento. Medesima sorte ha avuto, con la sua attuale compagine, nel 2016. Stesso discorso per Dal Canto, del Siena, che, da allenatore del Padova in cadetteria, arrivò fino alla finale per la A, perdendola, otto annate fa, e ad Arezzo si fermò alla semifinale, restando in terza serie. Viceversa sono assolutamente debuttanti in questa competizione post-stagionale sia Banchieri, del Novara, sia Pecchia della Juventus Under 23, che, però, nel suo excursus in panchina ha centrato una promozione diretta in A con il Verona. Esperti di questo torneo, pur se mai vincenti, sono anche Aimo Diana del Renate, eliminato al primo turno con la Sicula Leonzio nel 2018, e Silvio Baldini, oggi alla Carrarese, che ha condotto a lottare per il salto di categoria, senza mai riuscire nell’intento, negli ultimi 3 anni.

Non dissimile la situazione nel girone B, dove il più temibile, stando ai suoi trascorsi, appare Mandorlini, timoniere del Padova. Che i playoff li ha vinti, con il Verona nel 2011, e persi, per due volte di fila, quando era a La Spezia, nei primi anni del millennio. Anche un celebrato ex come Carmine Gautieri, adesso alla Triestina, ha centrato l’obiettivo promozione in questo modo, alla guida del Lanciano. Nessun precedente, a questi livelli, per Giancarlo Riolfo del Carpi. Veterani, invece, si possono considerare Massimiliano Alvini, della Reggio Audace, reduce da una duplice esperienza, negativa sul piano dei risultati, in tale contesto, quando era all’Albinoleffe, e Stefano Sottili, trainer della Feralpisalò, che vinse i playoff di Lega Pro-Seconda Divisione con il Venezia nel 2013, partecipando a questo tipo di sfide, senza successo, anche con Arezzo, Viterbese e Bassano. Stefano Vecchi, che si è seduto, in passato, anche sulla panca dell’Inter, ha già tentato l’assalto alla serie B, nel 2013 proprio con il Südtirol, suo attuale team, mancando il bersaglio grosso.

Nel girone meridionale, anche il coach del Monopoli Scienza è al terzo tentativo di scalata consecutivo al sogno serie B, con il suo attuale club, senza esser riuscito a coronare, finora, questa legittima aspirazione, nemmeno nelle passate esperienze con Legnano e Feralpisalò. Ci ha provato, inutilmente, anche Fabio Gallo, ora alla Ternana, quando era al Como, ormai un triennio fa. Nella stessa stagione non riuscì nell’impresa anche il suo avversario odierno, Cristiano Lucarelli, che ora ritenta, sempre con il Catania, proprio come allora. Lo stesso intento muove i passi di Giuseppe Raffaele, che già l’anno scorso non riuscì a centrare la B con il suo Potenza. A sfidarlo, stasera nel secondo turno ad eliminazione diretta sarà il Catanzaro di Gaetano Auteri, che ha vinto due volte il campionato di C, con Benevento e Nocerina. Curiosamente, non gli è mai riuscito di trionfare tramite gli spareggi, pur avendoci provato con i molossi, con il Matera e con l’attuale squadra.

Sezione: Focus / Data: Dom 05 luglio 2020 alle 10:00
Autore: Giovanni Gaudenzi
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