Ci ha messo un po' di tempo, Mattia Aramu, per entrare nei meccanismi di un Bari che pian piano sta venendo su fra mille difficoltà. Del resto, anche Ciro Polito, nella conferenza stampa tenuta dopo la fine del calciomercato, aveva specificato come la condizione del calciatore non fosse delle migliori. L'ex Genoa ha sì svolto il ritiro con la compagine ligure ma, a detta del direttore sportivo, nei giorni precedenti alla cessione aveva abbassato l'intensità degli allenamenti, fattore che l'ha costretto ad alcune settimane di ambientamento in terra biancorossa.

Come conseguenza di ciò, il suo inserimento non poteva che essere al rallentatore. Ed anche nella partita disputata mercoledì contro il Parma Aramu ha avuto bisogno di un po' di tempo per carburare ed entrare nella gara. Con il passare dei minuti, però, il giocatore ha iniziato a dare un assaggio di quelle che possono essere le sue qualità in un campionato come quello di B. A metà del primo tempo, infatti, l'ex Genoa è riuscito a calciare in porta da posizione favorevole, peccando però della precisione necessaria per depositare il pallone alle spalle di Chichizola.

È stato proprio quest'ultimo, poi, a commettere un grosso errore in avvio di ripresa, servendogli il pallone da cui è nata l'azione del gol di Nasti. Insomma, cosa resta di questi primi minuti da titolare? Sicuramente la sensazione di un calciatore dalle grandi potenzialità. Per ovvi motivi, la condizione non era ancora delle migliori, ed il rendimento ne ha risentito, eppure in alcuni momenti ha mostrato di possedere numeri che pochi hanno nella categoria.

Un aspetto da migliorare riguarda l'intesa con i compagni ed il senso della posizione sul terreno di gioco. La heatmap di Parma-Bari mostra come Aramu sia andato a cercare soprattutto le mattonelle laterali: sono zone di campo a lui congeniali, dove è stato impiegato maggiormente nella stagione dei dieci gol in rossoblù, ma mercoledì così facendo si è forse allontanato troppo dal resto del reparto.

Ci si può aspettare anche un pizzico di imprevedibilità in più: le statistiche parlano infatti di un solo dribbling tentato (e riuscito), ma dai suoi piedi può passare maggiore creatività. Su questi meccanismi, però, ci sarà tempo di lavorare.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 29 settembre 2023 alle 12:00
Autore: Raffaele Digirolamo
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