C'è un filo del destino che unisce Bari vecchia a tanti talenti vissuti, alcuni dimenticati e altri ancora da scoprire. Quella Bari vecchia che ha visto calpestare tra le sue Chianche un certo Antonio Cassano, talento più rappresentativo (nonché più talentuoso) ma il più ingeneroso a detta dei residenti nei confronti del suo quartiere. Come dimenticare la notte del 18 dicembre del 1999 con quel gol all'Inter che è entrato di diritto negli annali nel calcio. Il Pibe di Barivecchia, così chiamato dalle testate nazionali, ha vestito poi le maglie di Roma, Real Madrid, Sampdoria, Inter, Milan e Parma.
Bari vecchia spesso in passato bistrattata e tenuta alla larga dalla Bari bene, oggi, invece, attrazione di turisti da tutto il mondo. La città vecchia ha sempre sfornato calciatori di un certo spessore tecnico e umano risultando - conti alla mano - un importante serbatoio per la prima squadra della città, ma più in generale del calcio italiano. Chi poteva immaginare che quelle partitelle infinite tra piccoli amici con le cartelle e i barattoli usati come pali delle porte sarebbero state un trampolino di lancio per molti giovani calciatori. Alcuni esperti, a dir la verità, sostengono da sempre la teoria che la strada sia una palestra naturale, spiegando quanto siano necessari per la crescita di un ragazzino quei controlli di palla su Chianche irregolari.
Il piazzale del Castello Svevo, Largo Santa Chiara, piazza San Pietro e la Muraglia i teatri preferiti dai piccoli, inconsapevoli galline dalle uova d'oro. Alcuni di loro li abbiamo visti in Champions League, altri in Serie A, qualcuno si è perso per strada, qualche altro invece continua a sognare la svolta per la propria carriera. Come dimenticare la dinastia dei Loseto con i tre fratelli Pasquale (all'attivo 123 presenze in biancorosso), Onofrio (93 presenze e due reti) e Giovanni che, con le sue 318 presenze e 13 reti, è considerato un'icona dei galletti con tanto di ritiro della sua maglia numero 2 nel 2017.
Un altro barivecchiano doc è Giorgio De Trizio, pilastro della difesa biancorossa dal 1980 al 1989, con all'attivo 273 presenze condite da 12 reti.
Nicola Strambelli per estro e fantasia era considerato l'erede di Antonio Cassano. Esordì in serie A con la maglia biancorossa nel 2010 all'Olimpico di Roma contro i giallorossi, buttato nella mischia da mister Ventura. Sembrava l'inizio di una grande carriera nella massima serie per il giovane fantasista che negli anni a seguire ha dovuto deliziare le categorie inferiori. Attualmente è in forza al Casarano.
Umberto del Core a Catania è considerato un vero e proprio eroe. Suo il gol promozione che permise agli etnei di tornare in Serie A contro l’Albinoleffe il 28 maggio del 2006. Suo compagno di squadra, manco a dirlo, il direttore sportivo Ciro Polito. Non ha mai vestito la maglia biancorossa, anche se spesso accostato nelle sessioni di mercato.
Pietro Zotti è molto probabilmente l'attaccante più forte che la città vecchia abbia sfornato. Non ci sono spiegazioni per tutto: la storia di Zotti ha davvero dell'incredibile dal punto di vista realizzativo in serie C. I motivi sul perché non sia riuscito ad emergere sono ad oggi un mistero.
Nicola Bellomo è attualmente in forza al Bari. Per lui il capoluogo pugliese è un porto sicuro. Tornato quest'anno nella sua città per la quarta volta in dieci anni. Prodotto del settore giovanile biancorosso, fece il suo esordio in Serie B con la maglia del Bari nella stagione ’08-’09, quella del ritorno in Serie A; venne poi mandato a fare esperienza in Lega Pro a Barletta (33 presenze e 6 reti) prima di rendersi protagonista nelle due stagioni successive in cadetteria con la maglia della sua città (51 presenze e 8 gol dal 2011 al 2013). L'esordio in massima serie, con la maglia del Torino, resta un vanto, così come il suo primo gol in A contro l’Inter.
Pietro Cianci è riuscito a realizzare il sogno di vestire la maglia del Bari nella stagione 20/21. Un inizio con il botto grazie alle tre reti consecutive in tre match diversi con Monopoli, Catania e Foggia. I problemi fisici l'hanno però torturato fino a rendere quasi dimenticabile il suo trascorso con la maglia biancorossa. Attualmente milita nella capolista di Lega Pro Catanzaro.
Giovanni Di Noia è un altro prodotto del vivaio barese. Esordisce in prima squadra nella stagione 2015/16. Con i biancorossi scenderà in campo per 19 volte, per poi essere ceduto alla Ternana. Giacomo Manzari, attualmente in forza al Monopoli, è cresciuto nelle giovanili biancorosse per poi finire sotto l'ala di Checco Palmieri a Sassuolo. Miky Portoghese vanta una presenza in serie B con la maglia del Bari. L'attaccante attualmente è in forza al Canosa.
Vito Lavopa incanta Barletta. Il numero dieci biancorosso è un altro prodotto del vivaio barese. Il suo rammarico è quello di non aver mai esordito in prima squadra. Saverio Dellino, classe 99, è attualmente un calciatore del Casarano, compagno di squadra di Nicola Citro e Strambelli. L'ala sinistra, tra l'altro, è un super tifoso dei galletti e spera un giorno di poter vestire la maglia del Bari.
Gaetano Dammacco soprannominato "chiodino" attualmente veste la maglia del Brindisi. Il trequartista 24enne cresciuto nelle giovanili del Torino gira l'Italia dal 2016 alla ricerca della consacrazione.
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