"Conservo una crescita umana: mi ha dato la percezione di sentirmi un calciatore e far diventare le pressioni punti di forza. Conservo il calore delle persone. Sembrava di essere in Champions, nonostante fossimo in D. Il loro attaccamento alla maglia è prezioso, e non in tutte c'è. A gennaio me ne andai perché vissi un periodo delicato in merito alla formula dell'Under. Alcuni vincoli mi hanno portato a ridurre il minutaggio e, di comune accordo, andai alla Sambenedettese per trovare più spazio. Lasciai per il mio bene, ma a malincuore, visto la "famiglia" che avevo costruito col tifo". ​​​Questo il ricordo di Luigi D'Ignazio, ai nostri microfoni, sui suoi sei mesi in biancorosso, tra il 2018 ed il 2019. 

Qualche anno più tardi, segnò contro il ​Bari con la maglia della Turris. Così è ritornato su quell'episodio: "Dopo che rimisero palla a centrocampo, riflettei: quella mia esultanza non era contro i valori del tifo e della piazza barese, che mi accolse come un figlio. Era una rinvicita personale contro il trattamento che ricevetti per alcuni mesi. Era uno "sfogo" professionale, non di cuore". 

In questi giorni di festa, l'ex terzino ​​​​​​condivide con noi i suoi auguri al popolo di Bari: "Che i tifosi possano tornare ad essere felici, appagati del loro sacrificio. Tifo per il Bari, affinché raggiunga non ciò che sogna, ma ciò che merita, a prescindere dai condottieri e dalla loro gestione. Gli avvenimenti non spezzano gli uomini, ma li rinforzano. Spero che il 2026 tolga tante soddisfazioni. Auguri di buon Natale e buone feste!"

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 25 dicembre 2025 alle 13:00
Autore: Piervito Perta
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