Nel proseguo dell'intervista a ​​Luigi D'Ignazio, trova spazio un commento all'imminente mercato invernale: "Penso che la squadra possa andare bene così. Non ho visto una costruzione della rosa in estate non degno rispetto alle aspettative. Non vedo particolari esigenze, detto che aggiungere non è mai dannoso. Ma lo si faccia con criterio: il grande nome o le esperienze passate sono irrilevanti in queste situazioni. Le squadre che vincono dipendono dal gruppo ed un ambiente sereno, soprattutto in Serie B".

Di seguito, qualche singolo che l'ex laterale crede possa dare una mano: "Certamente dai veterani deve arrivare un aiuto, e da quei pochi che son rimasti come Bellomo o Dorval. Un ragazzo che mi piace molto è Antonucci, che potrebbe fare la differenza in una situazione di normalità". 

Da diretto interessato in campo delle vicende di Napoli e Bari, contrapposte realtà con medesimo capo, Luigi ha espresso un onesto parere sul caldo tema della gestione De Laurentiis: "Faccio un discorso sincero: imprenditorialmente, i DeLa non sbagliano. Che sia Napoli o Bari, quando acquistano non vogliono rimanere nelle retrovie. Sono due contesti differenti: i primi dominano nel contesto italiano, con qualche soddisfazione europea, ma la trafila è stata la stessa che sta facendo il Bari, seppur replicare allo stesso modo sia impossibile. Avendo potuto visionare i progetti dall'interno, ho percepito lo stesso impegno e dedizione. Non c'è nulla di trascurabile". 

Questo il continuo dell'opinione: "I tifosi del Bari ci mettono il cuore nel sostenere la squadra, ed è inevitabile che il confronto presenti delle differenze. Ma queste non fanno capo al disinteresse od al voler anteporre l'una realtà all'altra. Ed anche nel campo della cessione, quando avverrà, cercheranno il meglio per questa realtà".

Calcio, al momento, in standby per il fu terzino. Ma, in futuro, chissà: "Ora faccio il consulente per una holding. Avrei il sogno di tornare a calpestare un campo da calcio, ma è lontano, perchè la veste del calciatore, ormai, sento che non mi appartiene. Però da procuratore, dirigente, allenatore, perché no. Ad oggi, ci sono altri bisogni ed interessi che me lo impediscono".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 24 dicembre 2025 alle 14:00
Autore: Piervito Perta
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