Allenatore dall'esperienza trentennale, un nome che ha saputo districarsi tra B e C in piazze come Lecce, Atalanta, Cosenza e Juve Stabia. Intercettato dai nostri microfoni, Piero Braglia ha toccato diversi temi. In primis Michele Cerofolini, prossimo portiere del Bari, che il tecnico ha avuto a Cosenza e che ci presenta così:"Era una bambino quando lo ebbi a Cosenza. È molto bravo tra i pali, non è alto due metri, ma è affidabile e abile con il gioco dal basso e con i piedi. È un ragazzo sveglio e che ha fatto bene quando chiamato in causa. Non so quale sarà il suo ruolo, ma qualora fosse titolare, non mi sorprenderebbe vista l'esperienza che ha maturato e la qualità di cui dispone. Non è agli inizi, quindi saprà farsi valere anche in una piazza come Bari".

Il nuovo mister biancorosso, ovvero Fabio Caserta, è stato invece capitano della sua Juve Stabia. Queste le parole al miele per il trainer calabrese: "Fabio ha dimostrato negli anni di essere molto duttile, intelligente e capace di adattarsi alle situazioni che trova, cambiando squadra come ha fatto questa estate. Per me è molto molto bravo, riesce sempre a trovare la quadra per fare un campionato aggressivo e importante. Gli fanno fatti i complimenti per come interpreta il suo lavoro. Lui inizia con un 433, laddove vi sono le caratteristiche giuste. Negli anni ho visto che ha spesso adattato le sue idee alle situazioni in cui si è trovato. Sono sicuro farà un grande lavoro a Bari come dovunque è andato".

Anche con il direttore Giuseppe Magalini si sono incrociate le strade in quel di Alessandria. Ecco il parere del tecnico sulla sua figura:"Magalini ha dimostrato negli anni quello di cui è capace. A Catanzaro ha vinto un campionato, all'Alessandria è arrivato a un passo dalla B (finale persa contro il Parma, ndr). Non è una figura da scoprire, è una certezza per la categoria e una brava persona. Farà un grande lavoro sul mercato".

Tra le tante realtà guidate da mister Braglia, Bari non compare: "Non mi hanno mai voluto (ride, ndr) - dice - Bari mi manca tra le realtà pugliesi che ho allenato, ma chi non vorrebbe allenarlo, dai. Bisogna essere onesti. Quando fai questo mestiere, allenare il Bari è una cosa che passa a tutti per la testa. L'atmosfera invita a venirci, è una realtà importante che potrebbe fare la Serie A tranquillamente. Ha tutto per poterla fare e glielo auguro".

Avventura più importante tra quelle vissute in carriera? Pochi dubbi:"Ho fatto tanti campionati e ho avuto la fortuna di lavorare quasi sempre. Posso dirti che quella esperienza che più mi ha soddisfatto è stata Cosenza, perché fare nove partite di playoff in C, dopo essere subentrato a settembre con una squadra penultima, andare in B e restarci, inevitabilmente ti segna. Il rapporto con la piazza e con qualcuno dei ragazzi è rimasto immutato, quindi resta un bellissimo ricordo".

Infine, una chiosa rammaricata sulla sua ultima stagione a Campobasso e sul futuro:"Sono stato sorpreso dal fatto che una squadra neopromossa a due punti dai playoff decida di cambiare allenatore. Va bene che erano undici partite che non vincevamo, ma erano anche undici partite di risultati utili. Un mese prima del mercato di gennaio sapevo che la squadra avrebbe dovuto rafforzarsi, perché era stato speso forse troppo per certi ritmi. Io sono andato via con la coscienza a posto, adesso vedremo. Aspetto una chiamata, pause no. Purtroppo dipende dagli altri, non da me".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 09 luglio 2025 alle 15:00
Autore: Piervito Perta
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