Carlo Cardascio, ex calciatore cresciuto nelle giovanili del Bari a partire dal 1996, è intervenuto ai microfoni di TuttoBari durante un momento di pausa dalle sue attività, offrendo un punto di vista schietto sul presente e sul futuro della squadra.

L’ex biancorosso ha accolto con curiosità l’arrivo in panchina di Fabio Caserta, tecnico giovane e affamato. Una scelta che, secondo Cardascio, “potrebbe rivelarsi vincente, soprattutto considerando alcuni innesti mirati come quello di Partipilo, motivato anche dal ritorno vicino casa dopo un periodo con poco spazio altrove”.

In attacco, Cardascio vede in Sibilli un elemento determinante: "Per la Serie B è un giocatore importante, come già dimostrato due stagioni fa nella corsa salvezza. I due terminali offensivi Gytkjær e Moncini, diversi per caratteristiche, offrono buone soluzioni. Il primo vorrà probabilmente far vedere quanto vale dopo la stagione in chiaroscuro a Venezia”.

Sul mercato, però, il giudizio resta sospeso. "Le mosse della società non trasmettono l’idea di un progetto immediato per la promozione in Serie A. Il centrocampo è privo di esperienza, non sembra compatibile con un assalto deciso alle prime posizioni: in Serie B servono quantità e corsa oltre alla qualità, e soprattutto un regista in grado di prendere in mano la squadra dopo le partenze di giocatori come Maiello, Maita e Benali”.

Un altro nodo riguarda il rapporto tra la tifoseria e la proprietà. Cardascio sottolinea come il rallentamento nella campagna abbonamenti sia una forma di protesta silenziosa comprensibile verso i De Laurentiis: "Sembra davvero la seconda squadra del Napoli, destinata a valorizzare giovani in prestito come Rao. Bari è una piazza troppo importante per essere una seconda squadra di qualcuno. Il problema è l'assenza di progettualità, non si è ancora capito a cosa punta la società".

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 14 agosto 2025 alle 10:00
Autore: Enrico Scoccimarro
vedi letture
Print