Il 3-0 rimediato dal Bari al “Braglia” contro il Modena lascia poche attenuanti. Una prestazione opaca, segnata da errori individuali e cali di concentrazione, ha finito per spianare la strada ai gialloblù di Sottil. È stata una partita in cui, più che i valori tecnici, hanno fatto la differenza gli episodi e l’atteggiamento.

Uno dei simboli della serata storta è stato Mehdi Dorval. Il terzino algerino, rimasto in biancorosso dopo un’estate passata sull’asse con la Russia e il Rubin Kazan, è apparso completamente scollegato dalla partita. Non tanto un problema di condizione, quanto mentale: ora che il mercato è alle spalle, dovrà ritrovare concentrazione e fiducia per tornare il giocatore dinamico e propositivo che il Bari conosce.

Male anche Giuseppe Sibilli. Dall’ex Pisa ci si aspetta sempre la giocata in grado di accendere la squadra, ma contro il Modena è rimasto ai margini del gioco, senza mai incidere davvero. Una prestazione incolore che ha contribuito a rendere prevedibile la manovra offensiva dei biancorossi.

E poi c’è l’occasione colossale fallita da Riccardo Pagano dopo pochi minuti. Lanciato a tu per tu con Chichizola, il centrocampista non è riuscito a concretizzare quella che avrebbe potuto cambiare il volto dell’intera sfida. Da lì in avanti, il Bari non ha più avuto un’occasione così chiara.

Il colpo più duro, però, è arrivato dopo il rigore del 2-0 firmato da Gliozzi. Fino a quel momento, pur soffrendo, i galletti erano rimasti mentalmente in partita. Ma dal raddoppio in poi si è vista soltanto rassegnazione: gambe ferme, poca convinzione, quasi una resa anticipata. Un atteggiamento che Caserta, nel post partita, non ha nascosto e che non può appartenere a una squadra che punta in alto.

La lezione del “Braglia” è chiara: non bastano i nomi e un mercato scintillante. Senza fame, lucidità e convinzione, anche una squadra costruita per competere rischia di affondare alla prima vera difficoltà.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 14 settembre 2025 alle 21:00
Autore: Antonio Testini
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