Sulla carta Davide Diaw sarebbe dovuto essere il naturale sostituto di Walid Cheddira: nelle intenzioni iniziali del direttore sportivo biancorosso, infatti, l'ex Monza avrebbe potuto aggiungere alla rosa velocità, capacità di attacco alla profondità e finalizzazione, tutte qualità che erano state perse con la cessione del centravanti marocchino. Nei fatti, però, il Bari ha potuto fare affidamento solo parzialmente sul suo numero diciotto, che in questa prima parte di stagione è stato spesso vittima di lunghi infortuni.

Contro il Lecco c'è stato l'ultimo di una lunga serie, che verosimilmente farà saltare a Diaw tutte le restanti partite dell'anno solare: l'attaccante ha infatti subito un trauma lombare e difficilmente riuscirà a tornare in campo entro la fine del girone d'andata. Già prima della gara contro i lombardi, del resto, il giocatore non era al meglio, tant'è che in casa biancorossa si stava seriamente valutando la possibilità di convocarlo senza farlo scendere in campo, per preservarne la condizione.

Già otto giorni prima, infatti, Diaw aveva accusato problemi fisici: nella gara casalinga contro il Venezia il giocatore era stato inizialmente inserito nella lista dei titolari, ma poco prima del fischio d'inizio è stato sostituito in distinta da Mattia Aramu a causa di noie alla schiena. Ma basta far scorrere indietro la memoria per ricordare come già l'inizio di stagione era stato molto travagliato.

La sua partita d'esordio, contro il Palermo, era durata infatti solamente quindici minuti, prima di un problema al bicipite femorale che l'ha poi costretto a saltare quattro gare. Il rientro è stato poi graduale, ma i segnali di crescita sono apparsi evidenti, con Diaw che ha trovato anche la via del gol in due occasioni (contro Como e Brescia). Poi i nuovi problemi ed uno stop che non sarà brevissimo. Forse si tratta di sfortuna, forse no, ma sta di fatto che la sua assenza aggiunge un altro problema ad una stagione già di per sé difficile.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 05 dicembre 2023 alle 23:00
Autore: Raffaele Digirolamo
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