Il Bari trema. E non è solo una questione di classifica, ma di sensazioni sempre più pesanti che accompagnano una stagione che, invece di raddrizzarsi, continua ad avvitarsi su sé stessa. La “cura Vivarini”, invocata come possibile punto di svolta dopo l’esonero di Caserta, fin qui non ha prodotto gli effetti sperati. Anzi, ha finito per accentuare dubbi e inquietudini.

I numeri parlano chiaro e sono impietosi: due punti in quattro partite, frutto di due pareggi e due sconfitte. Pareggi arrivati, peraltro, in contesti favorevoli, con il Bari a lungo in superiorità numerica senza mai riuscire a capitalizzare davvero il vantaggio. E poi le sconfitte, tra cui spicca come una macchia difficilmente cancellabile il 5-0 di Empoli, una debacle che ha lasciato segni profondi sul gruppo e sull’ambiente. La risalita attesa non c’è stata, il cambio di passo nemmeno. Il Bari resta fragile, prevedibile, spesso impotente.

Dentro questa odissea tecnica e mentale emergono con forza anche le responsabilità dei singoli. Uomini arrivati con l’etichetta di leader o di possibili trascinatori si sono progressivamente smarriti. Partipilo, Maggiore, Castrovilli: tre nomi che, sulla carta, avrebbero dovuto alzare il livello tecnico e caratteriale della squadra. In campo, invece, il loro contributo è stato fin qui minimo, intermittente, lontano dalle aspettative di una piazza che aveva creduto nel loro impatto.

Ma l’immagine simbolo del momento resta quella di Francesco Vicari. Capitano, punto di riferimento negli anni, oggi volto di una stagione da incubo. Errori, insicurezze, difficoltà evidenti lo hanno portato, nelle ultime uscite, addirittura fuori dall’undici titolare. Una scelta forte da parte di Vivarini, che ha preferito affidarsi al debuttante Sheriff Kassama, segnale evidente di come le gerarchie si stiano sgretolando sotto il peso dei risultati.

Il Bari trema perché nulla sembra più solido: né le certezze tattiche, né quelle umane. La squadra appare smarrita, in cerca di una guida e di una scintilla che non arriva. L’odissea biancorossa continua, tra promesse mancate, uomini che non incidono e una classifica che non concede tregua. E il tempo, ormai, comincia a diventare il nemico più grande.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 21 dicembre 2025 alle 20:00
Autore: Antonio Testini
vedi letture
Print