Vivarini ha sicuramente cambiato il Bari. La squadra - da quando ha ereditato la panchina da Cornacchini - è imbattuta. Nonostante un cammino importante, i biancorossi sono lontani dalla capolista Reggina, lanciata verso la serie B. Dieci punti di distacco dagli amaranto sono tanti, soprattutto per chi, ad inizio stagione, è stata definita corazzata ammazza campionato. I pareggi casalinghi contro Monopoli, Vibonese e Teramo pesano - e non poco - sulla rincorsa al primato. La Reggina è parsa incontrastabile, e se dovesse confermarsi su questi livelli anche nel girone di ritorno, per il Bari le speranze di primeggiare sarebbero pari a zero. 

Campionato tutt’altro che chiuso, sia ben chiaro, ma sarà necessario pigiare il piede sull’acceleratore. A Vivarini spetterà un lavoro straordinario, ancor più importante di quello fatto fino a questo momento. La società dovrà - necessariamente - mutare pelle ad un rosa poco adatta ai moduli di gioco adoperati dallo stesso allenatore abruzzese.

Serviranno un difensore centrale, almeno un paio di centrocampisti - di cui un vice Terrani - ed una punta di peso. Terrani è in crescita, ma ha la tendenza - come evidenziato dallo stesso Vivarini - a defilarsi lungo le corsie esterne. Positivo il suo impatto, ma possiede il talento necessario per fare ancora meglio.

In tanti - da Floriano a Neglia, passando per Ferrari - hanno le valigie pronte. Non hanno deluso, anche perché sono stati adoperati col contagocce. Calciatori più adatti - Floriano e Neglia - al 4-3-3. Ferrari è chiuso dalla coppia Simeri - Antenucci. Una coppia che scoppia le difese avversarie, guai a separarli. Sarebbe controproducente, e si è visto contro il Rende.

Il futuro è oggi, e Vivarini lo sa bene. Bari deve ambire al massimo, Reggina permettendo.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 03 dicembre 2019 alle 23:00
Autore: Raffaele Garinella
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