Il momento è delicatissimo. La situazione richiede una presa di coscienza da parte di tutte le componenti del Bari. Fuori dal campo c'è un popolo, quello biancorosso, deluso, amareggiato e stanco di un contesto sempre più deprimente e lontano anni luce dal Bari che tutti vorrebbero vedere. L'inizio di campionato è stato troppo brutto per essere vero. Bisogna che qualcuno prenda in mano la situazione e che siano soprattutto i giocatori più esperti dello spogliatoio a prendere le redini della situazione. Non c'è più spazio per esperimenti, alibi o giustificazioni. Già a partire dalla partita contro la Sampdoria, i giocatori di maggiore personalità della squadra devono farsi sentire.

Su tutti ci si aspetta un segnale dal capitano Vicari che sembra essere sempre di più in parabola discendente e che non appare un giocatore che possa trascinare il gruppo verso la risalita. Ci si aspetta di più da un giocatore che, fino a qualche tempo fa, dimostrava tutto il suo orgoglio a indossare quella fascia di capitano che è stata dignitosamente sulle braccia di Di Cesare, Di Gennaro e Brienza, solo per citarne alcuni. E, poi, un qualcosa di più ci si aspetta da Beppe Sibilli, giocatore oramai da qualche tempo profondo conoscitore dello spogliatoio biancorosso. E, ancora, impossibile dimenticare Nicola Bellomo e Mehdi Dorvàl che rappresentano la storia recente del Bari.

Per uscire dal tunnel della crisi è ora che i calciatori più esperti e abituati a certe pressioni diano la giusta sterzata, sapendo trascinare tutto il resto del gruppo. Sarebbe importante far capire a chi è più giovane o arrivato da poco che la maglia del Bari è gloriosa e importante e va onorata sino all'ultimo. Il Bari deve mirare in alto sotto tutti gli aspetti. La realtà non può essere certo quella vista in queste prime partite di campionato. Non basta la volontà. Ci vuole qualcos'altro per dare una definitiva sterzata ad una stagione che rischia di essere problematica e piena di passaggi a vuoto. 

Sezione: News / Data: Mer 24 settembre 2025 alle 14:00
Autore: Maurizio Calò
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