La partita di oggi alle 19.30 tra Juve Stabia e Bari allo stadio "Romeo Menti" di Castellammare di Stabia, è un crocevia che definirà l'immediato futuro dei biancorossi dopo la tempesta Caserta e l'umiliante sconfitta subita a Empoli. Per mister Vincenzo Vivarini, richiamato in panchina in un contesto di estrema emergenza, è il momento del primo, cruciale, test caratteriale.

La Juve Stabia, attualmente a 18 punti, cerca la vittoria per rilanciarsi verso la metà alta della classifica in zona playoff. Per il Bari, fermo a 13 punti e in piena zona playout, la posta in palio è la sopravvivenza psicologica. Dopo il traumatico cinque a zero incassato dall'Empoli, la squadra ha l'obbligo morale di cancellare quella prestazione e dimostrare di aver assorbito lo shock.

Le Vespe, guidate da mister Ignazio Abate, stanno conducendo un campionato in linea con le aspettative, mostrando un solido equilibrio e capacità di resistere contro formazioni più attrezzate. La loro forza risiede in un assetto difensivo generalmente attento e in un buon mix di gioventù ed esperienza. In casa Bari, invece, la situazione è di profonda crisi. Al di là dell'esonero, è venuta a galla la fragilità caratteriale di un organico ritenuto discreto ma incapace di fare gruppo. Vivarini ha avuto pochissimi giorni per lavorare principalmente sulla testa dei giocatori e sulle distanze tra i reparti, che sono apparsi troppo larghi e disconnessi. L'imperativo categorico è tornare a una difesa solida, data la statistica negativa dei gol subiti.

Per farlo, è probabile che Vivarini opti per un ritorno alla concretezza per coprire gli ampi spazi lasciati liberi nelle ultime uscite. Tutta la pressione offensiva si concentrerà su Gabriele Moncini, che resta il miglior marcatore della squadra e l'uomo chiamato a sbloccare il risultato. In mezzo al campo, si attende una reazione da parte di Gaetano Castrovilli, che deve dimostrare di essere il leader tecnico e di qualità su cui la società ha puntato, mentre in difesa, il reparto deve ancora affidarsi a un Vicari apparso molto sottotono ma che deve riportare l'esperienza che è mancata al collettivo per la solidità.

Mister Abate si affida solitamente a un solido 3-5-2 o a un 4-3-1-2-, che garantisce densità in mezzo al campo e copertura sulle fasce: il faro della squadra campana è spesso un centrocampista offensivo di qualità, capace di rompere le linee e servire in profondità il tandem d'attacco. Occhio ad esempio a Candellone o Maistro.

La partita si deciderà quasi certamente a centrocampo e sul piano dell'aggressività. La Juve Stabia proverà a imporre il suo ritmo controllato, cercando di sfruttare le doti tecniche dei suoi trequartisti. Il Bari, invece, dovrà mostrare per la prima volta i concetti basilari di Vivarini: pressing alto, aggressività e ricerca immediata della profondità. Se il Bari scenderà in campo con la stessa passività mostrata a Empoli, rischia di essere sopraffatto dalla determinazione campana. Se, al contrario, la scossa psicologica avrà avuto effetto, i Galletti potrebbero strappare un punto prezioso che equivarrebbe, di fatto, a una vittoria morale. La chiave di volta è la concentrazione difensiva del Bari: non subire gol nei primi minuti è l'unico modo per ricostruire la fiducia.

Sezione: News / Data: Gio 04 dicembre 2025 alle 13:30
Autore: Enrico Scoccimarro
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