C’è una domanda che, di tanto in tanto, ritorna tra un caffè e una chiacchierata tra i tifosi: "La gente ci va ancora allo stadio? O siamo rimasti in pochi?"
Nel 2025, in un mondo dove con un click ti vedi tutte le partite che vuoi sul divano e puoi anche scommettere in diretta, grazie alla sempre più capillare presenza di siti online, la visione diventa più domestica. La presenza di siti sia nazionali che internazionali dà un ampia scelta anche a chi, per i più svariati motivi, non si reca allo stadio. Queste piattaforme di intrattenimento non solo hanno un'ampia scelta tra giochi e scommesse, che vanno a soddisfare tutti i gusti, ma spesso trasmettono anche gli eventi, permettendo quindi una fruizione che magari il media televisione non offre e aumenta l’adrenalina con il fatto che si possano fare scommesse anche live grazie alla predizioni algoritmiche dell’intelligenza artificiale. L’elenco di siti internazionali cresce, ma con esso anche coloro che grazie a tutti questi vantaggi li scelgono, decretando una crescita stabile annuale del settore (Fonte: https://www.finaria.it/gambling/siti-scommesse-non-aams/) .
Partiamo da casa nostra. Perché è vero, qui a Bari lo stadio è ancora un rituale. Nel corso della stagione 2024/2025, la media degli spettatori allo stadio San Nicola si è mantenuta attorno ai 15.000 a partita, numeri che raccontano di come Bari sia affezionata alla sua squadra: tutto questo non solo nelle partite clou. I fan sono sempre lì, anche in quei pomeriggi grigi, con la pioggia e il vento che taglia la faccia… La curva non si assenta mai. Viva, pulsante, rumorosa: ma così deve essere. Perché il tifo qui non si misura solo con i numeri, ma con il cuore.
Se guardiamo i grandi club, i dati fanno impressione. L’Inter e il Milan, tanto per dirne due tra i più gettonati, portano ogni settimana più di 70.000 spettatori a San Siro. Uno spettacolo dentro lo spettacolo Quello che stupisce è che, pur essendo entrambe le squadre di Milano, il Milan è riuscito a fare sold out con una partita come Milan- Como, mentre Inter- Monza no: questi sono i misteri del calcio. La Juventus, con il suo stadio dedicato, ha presenze da 40.000 persone. Vogliamo poi parlare della Roma e Lazio: all’Olimpico viaggiamo tra i 50 e i 60 mila spettatori a partita. Insomma, nelle grandi città, lo stadio continua a essere un punto di riferimento nonostante le comodità e le tecnologie.
C’è, però, anche l’altra faccia della medaglia. Diverse squadre, soprattutto quelle più piccole o locali, fanno fatica a riempire gli spalti. Spesso, il problema è economico. Altre volte è una questione di risultati: quando la squadra non ingrana, è dura portare la gente allo stadio. Poi c’è il problema delle strutture. Molti stadi italiani sono vecchi, freddi, poco accoglienti e se l’esperienza deve essere più di “famiglia”, molte strutture non agevolano.
La tecnologia però ha cambiato tutto. Oggi basta un abbonamento a una piattaforma streaming per avere tutto il calcio che vuoi, a portata di telecomando o di click. Le partite te le gusti in HD, con commenti tecnici, replay, slow motion, statistiche. Magari, mentre guardi, ti giochi pure la schedina. Costa meno di un biglietto allo stadio. Non devi uscire di casa. Se piove? Non importa! La comodità ha un suo fascino, inutile negarlo. Questa però è davvero la stessa cosa?
Chi ha messo piede almeno una volta in uno stadio, magari il San Nicola, lo sa: certe emozioni non le puoi vivere da casa. L’odore dei panini, i cori, l’urlo del gol, la pelle d’oca quando parte l’inno. Lo stadio è una cosa che ti entra dentro. Ecco perché, nonostante tutto, c’è ancora chi sceglie la fatica del viaggio, del parcheggio, delle scale. Perché lo stadio è come un pezzo di casa, ma molto più rumoroso.
Alcuni club hanno capito che bisogna rinnovarsi. Stadi nuovi, biglietti accessibili per famiglie, tour degli spogliatoi, musei dedicati ai grandi campioni del passato. Cose semplici, ma che fanno la differenza. Anche a Bari si parla, da anni, di rinnovare il San Nicola. Ci sono progetti, sogni, render futuristici. I tifosi sperano sempre che possa partire il progetto e avere uno stadio tutto nuovo. Nel frattempo continuano a frequentarlo.
Rispetto agli anni ‘90 o 2000, il calcio è cambiato, i tifosi pure. C’è chi va allo stadio solo per le partite importanti. Chi preferisce la TV. Chi si è stufato. Poi c’è anche chi non ha mai mollato. Chi organizza le trasferte. Chi porta il figlio per la prima volta. Finché ci sarà anche solo uno di loro, lo stadio avrà un senso e vivrà nel mondo del calcio e dei fan.
Torniamo a noi. A Bari. La nostra città ha una tifoseria che non si arrende. Che canta anche quando si perde. Che sogna sempre, anche quando la classifica è amara. Ogni volta che il Bari scende in campo, c’è sempre qualcuno pronto a urlare: "Forza vecchio cuore biancorosso!"
Il futuro? Probabilmente sarà diviso. Una parte di tifosi resterà affezionata allo stadio, un’altra seguirà tutto da casa, con mille comodità. Una cosa è certa: finché ci sarà passione, finché ci saranno cuori che battono per una maglia, lo stadio non sarà mai vuoto. Finché a Bari continueremo a dire “ci vediamo al San Nicola”, allora il calcio dal vivo avrà ancora tutto il suo senso.
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