C’è qualcosa di inevitabile nel cammino del Monza. Come una corrente che trascina, un destino scritto tra qualità, ambizione e un’idea di calcio che in Serie B sembra quasi fuori contesto. I brianzoli hanno conquistato la vetta del campionato superando il Modena, e lo hanno fatto con la naturalezza di chi sa di essere — semplicemente — più forte.

Lo 0-2 sul campo del Pescara, firmato da Colpani e Keita Baldé, è stato l’ennesimo manifesto di superiorità tecnica. Pochi fronzoli, tanto controllo, e la sensazione costante che la squadra di Paolo Bianco possa cambiare ritmo quando vuole. Pessina governa il centrocampo con l’autorevolezza di un veterano della Serie A, Izzo comanda la difesa come in un contesto di categoria superiore, Dani Mota e Keita sono due coltellate pronte a incidere ogni partita.

La verità è che questo Monza rischia di “cannibalizzare” il campionato, un po’ come fece il Sassuolo di Grosso nella passata stagione. Quando la struttura societaria è solida, la rosa di livello e la guida tecnica in sintonia con l’ambizione, la Serie B diventa un trampolino, non un ostacolo.

In un torneo dove tutto cambia di settimana in settimana, il Monza dà l’impressione di appartenere a un’altra dimensione. Il rischio, per gli altri, è quello di dover inseguire un fantasma: una squadra che gioca già da Serie A, ma che per ora resta — solo formalmente — nel campionato cadetto.

Sezione: Serie B / Data: Mer 12 novembre 2025 alle 12:00
Autore: Antonio Testini
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