Ogni stagione di Serie B porta con sé una domanda sottile, quasi inevitabile: "quando finirà la magia?" Per il Catanzaro, in molti erano pronti a giurare che questo sarebbe stato l’anno del fisiologico ridimensionamento. Un avvio complicato sembrava dare ragione agli scettici. E invece, ancora una volta, la risposta è arrivata dal campo.

Il successo per 2-0 contro il Cesena di Michele Mignani, quinta vittoria consecutiva, è molto più di tre punti. È la certificazione di una squadra che ha ritrovato sé stessa, ma soprattutto di un club che non vive di improvvisazione. Il Catanzaro è tornato a correre e lo fa con una sicurezza che racconta di un lavoro profondo, non di un momento passeggero.

Il merito va in larga parte alla dirigenza e in particolare a Ciro Polito, che ha dimostrato ancora una volta di saper leggere i momenti meglio di molti altri. Dopo l’addio di Fabio Caserta, passato al Bari, la scelta di puntare su Alberto Aquilani non era né scontata né priva di rischi. Il giovane tecnico, reduce da un’ottima esperienza nel settore giovanile della Fiorentina ma da una stagione opaca a Pisa, aveva tutto da dimostrare. Polito ha scelto di credere nel profilo, nell’idea, nel potenziale. E oggi quella scelta sta pagando. Aquilani ha dato ordine, fiducia e una nuova identità. Il Catanzaro gioca, sa soffrire e soprattutto ha ritrovato continuità di risultati.

È la conferma di una linea che dura da anni: prima Magalini-Vivarini, poi Polito-Caserta, ora Polito-Aquilani. Cambiano gli uomini, non la filosofia. Ed è proprio questa continuità a rendere il Catanzaro una realtà stabile, credibile, competitiva.

Oggi i giallorossi sono quinti, in piena zona play-off, a distanza più che colmabile dalle primissime posizioni: sette punti dal Monza, otto dal Frosinone. Non è un sogno, è una prospettiva. E forse, la vera lezione che arriva dalla Calabria è questa: nel campionato più imprevedibile d’Italia, il lavoro serio resta l’unica vera certezza.

Sezione: Serie B / Data: Mar 30 dicembre 2025 alle 13:00
Autore: Antonio Testini
vedi letture
Print