Trenta presenze e due reti in biancorosso, nella tribolata stagione 1980-’81, che vide l’avvicendamento in panchina tra Renna e Catuzzi, ed il club terminare la sua annata all’ottavo posto, in serie cadetta. Questa l’esperienza in riva all’Adriatico di Roberto Canestrari, allora roccioso difensore, che racconta in esclusiva ai nostri microfoni la decisione di abbandonare la serie A, nel corso del mercato autunnale, per sposare il progetto Bari: “Fu una scelta che poi si è rivelata sbagliata. Bari è una delle piazze più importanti, a livello nazionale. Gigi Riva, dirigente dei sardi, venne a parlarmi dell’offerta dei pugliesi, dopo che avevo giocato titolare, in massima serie, la domenica precedente. Accettai il trasferimento. Avevamo una buonissima squadra, con gente come Iorio e Serena. Io ero ritenuto uno dei migliori stopper della categoria. Due anni prima vinsi la B in Sardegna, e venni selezionato come il più bravo difensore del torneo, in un sondaggio condotto tra gli allenatori dell’epoca.”

Ma qualcosa non funzionò: “Non vennero i risultati. Nel calcio è tutto molto complesso. Il rapporto tra l’ambiente e Renna fu turbolento. Non ci fu la giusta armonia, tra società, allenatore e tifosi. Non ho dato appieno il mio apporto, ma in quel contesto era difficile per tutti. Ci vogliono tutta una serie di presupposti, che quell’anno non si verificarono. Mi dispiace. Dopo l’esonero dell’allenatore, venne scelto Catuzzi, che giocava a zona, e non a uomo, come ero abituato a fare io. Per l’annata seguente, scelse di puntare sui giovani che aveva allenato in Primavera, e venni ceduto.”

Eppure l’arcigno ex calciatore non ha dubbi su quale sia il suo ricordo più bello: “Certamente è il gol al Milan, al “Della Vittoria”, contro la capolista. Pareggiai il gol di Maldera, davanti a più di 40 mila spettatori. Fu una gioia straordinaria, indimenticabile.”

Sull’attualità, la posizione del sessantaseienne è chiara: “Si tratta di circostanze assolutamente eccezionali, si fa fatica a capire cosa bisogna fare. La situazione è assolutamente anomala. Io sinceramente pensavo che anche il calcio si fermasse fino alla prossima annata. Se ripartissero prima, con tutte le condizioni di sicurezza, ne saremmo tutti contenti. Il Bari, seppur tra alti e bassi e con tutte le difficoltà del caso, riuscirà a tornare ai livelli che gli competono. Questa città merita la serie A. Mi spiace per l’esonero di Cornacchini, che è un caro amico ed una persona seria. In questa stagione, ha avuto troppo poco tempo. Spero, comunque, che  i galletti possano vincere anche questo campionato, per proseguire la scalata verso le serie maggiori.”

Sezione: Amarcord / Data: Ven 17 aprile 2020 alle 15:00
Autore: Giovanni Gaudenzi
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