Trent’anni compiuti a marzo ed ora il palcoscenico dell’Eccellenza col Bisceglie per rientrare in forma. Dopo due stagioni ad Andria (Lega Pro) Luigi Anaclerio cerca il suo rilancio. Il “Rivaldo” fascettiano, un autentico lusso per questa categoria, vuol ripartire dalla provincia in cerca di quella continuità che spesso mancandogli gli ha frenato la carriera. Con Bari e Como soltanto assaggi di A per l’attaccante barese, poi esperienze in B con Treviso e Verona e la Lega Pro vissuta per un anno anche a Perugia (2007-08). Ma è comunque in biancorosso che Gigi ha disputato sin qui la maggior parte della carriera da professionista: cinque stagioni giocate in due riprese (1999-03 e 2004-06), cogliendo in totale 100 presenze e ben 18 reti fra coppa e campionato rappresentano lo score raggiunto col club di via Torrebella.

TuttoBari.com ha voluto salutare il giocatore ripercorrendone in esclusiva il cammino col galletto fra aneddoti e considerazioni. Non è ovviamente mancato il suo parere sul Bari targato Vincenzo Torrente ed il pronostico, essendo ex di ambo le formazioni, sul posticipo di lunedì col Verona.

Al di là della vittoria di Grosseto che Bari ti sembra quest’anno? Non è un brutto Bari… Ci sono dei ragazzi interessanti e la squadra lotta su tutti i palloni. Certo, non c’è un gioco spettacolare, ma il gruppo si sta impegnando e secondo me sta facendo bene”.

Cinque stagioni al Bari, seppur in due riprese: ritrovi delle analogie fra questa ed una delle formazioni in cui hai militato?Sinceramente no perché i campionati sono diversi: adesso infatti ci sono più giovani e si gioca un calcio più veloce. Decisamente no”.

C’è un elemento che ti sta piacendo particolarmente?Lamanna mi piace molto, è un ottimo portiere. Donati vabbé… E’ un giocatore rappresentativo ed è colui che può dare quel qualcosa in più a questa squadra. Forestieri è uno che invece ha bisogno di giocare: se gioca i 90’ può dare di più. Marotta è invece uno che lotta su tutti i palloni, solo che ora è un po’ sfortunato e (forse) il salto di categoria lo frena un po’, però è un giocatore che s’impegna ogni domenica”.

Dopo l’ottimo settore giovanile non sei poi però esploso appieno. Cosa ti ha frenato (sin qui) nella tua carriera?Un po’ la continuità. Non sono mai stato molto continuo nelle mie prestazioni: alternavo prove eccellenti ad altre meno. Poi, il fatto di avere avuto qualche infortunio serio mi ha bloccato. Principalmente avevo bisogno di gente come Fascetti e Perotti che puntavano su di me”.

Chi, fra i vari allenatori avuti nell’esperienza barese, ti ha trasmesso quel qualcosa in più?Come dicevo prima, Fascetti e Perotti sono stati coloro che mi hanno trasmesso qualcosa d’importante non soltanto sotto l’aspetto calcistico: ero un ragazzino di 20 anni, loro più di tutti mi hanno insegnato tanto ed io ascoltavo tutto ciò che mi dicevano, sapendo che lo facevano per il mio bene. Non mi dimentico però di tutti gli allenatori che ho avuto nel settore giovanile, gente che vedevo più come zii che come mister!”.

13 ottobre del 2002. Cosa ti ricorda questa data?Bari-Lecce, bellissima partita. Entrai nel secondo tempo e, forse, era una delle poche partite in cui c’erano almeno 30 mila persone. Vedere tutta quella gente allo stadio dopo la retrocessione era una spinta in più, poi il gol… E’ il sogno di ogni barese fare gol nel derby”.

E la maglietta già messa da sotto? Segno che il gol te lo sentivi?Si ce l’avevo già addosso ed era pronta per quella partita. Non vedevo l’ora di segnare…”.

Ora sei a Bisceglie in Eccellenza. Come mai proprio lì e che obiettivi hai?Dopo i due anni ad Andria ero rimasto senza squadra. un mese fa poi sono venuto qui in nome di un’amicizia che c’è con la presidenza e con diversi ragazzi che giocano qui. Per il momento sono qui fino a dicembre e do il massimo per loro…”.

Lunedì Bari-Verona. Da ex di ambo i lati dacci il tuo pronostico.Sono sempre stato tifoso del Bari, quindi non c’è nemmeno da chiederlo. Ora che non gioco più nel Bari questo senso d’appartenenza lo sento maggiormente. Dico uno fisso e spero in almeno un gol degli attaccanti”.

Chiudiamo con una piccola curiosità. Chi ti affibbiò il soprannome “Rivaldo”?Fu Fascetti che, quando mi vide giocare con la Primavera, mi disse che assomigliavo a Rivaldo nelle movenze”.

Il gol di Anaclerio nel derby del 2002 (video).

RIPRODUZIONE DELL'INTERVISTA (ANCHE PARZIALE) CONSENTITA, PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE TUTTOBARI.COM

Sezione: Esclusive / Data: Gio 03 novembre 2011 alle 10:15
Autore: Renato Chieppa
vedi letture
Print