Non ha dubbi, Raffaele Rubino, 42 anni, ex attaccante della Primavera biancorossa, sulle possibilità dei galletti nella prossima stagione sportiva. Ma, da professionista navigato, sa anche che il cammino, in Lega Pro, sarà pieno di difficoltà. In esclusiva ai nostri microfoni dichiara: “Ora il club ha una squadra di tutto rispetto, c’è la volontà di investire e si vede. Ma il girone è molto competitivo, ci sono compagini ostiche come Avellino, Catanzaro e Palermo, senza dimenticare Monopoli, Potenza e Catania.”

Interrogato su un possibile rientro nella propria città da dirigente, Rubino non si lascia pregare: “Bari non si rifiuta mai, a maggior ragione ora, che c’è un progetto importante, con una solidità che mancava da anni. Bisogna dar modo, spazio e tempo ai De Laurentiis, che sono imprenditori seri e possono essere considerati una sicurezza, per i tifosi.”

Il quarantaduenne, fino all’anno scorso direttore sportivo del Trapani, commenta la scomparsa dei siciliani dal calcio professionistico: “Per quanto riguarda quel che è successo ai granata, sono orgoglioso di aver vinto il campionato con loro, realizzando l’agognata promozione dalla C alla B. Un risultato importante, ottenuto nonostante l’assenza di una società. Costruii anche la squadra che, l’anno scorso, al netto delle penalizzazioni, avrebbe conservato la serie B. La proprietà ha fatto un danno irreparabile. Mi sembra incredibile questo epilogo, considerato che c’era un parco giocatori dal valore considerevole, ed i soldi del paracadute per la retrocessione in Lega Pro per mettere a posto i bilanci. Non mi capacito di quel che è successo. Sono molto affezionato alla piazza, e per me è stato un colpo al cuore. Un disastro senza spiegazione. Bisognerebbe chiedere a chi ha amministrato i siculi.”

Sezione: Esclusive / Data: Mer 07 ottobre 2020 alle 10:00
Autore: Giovanni Gaudenzi
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