Vulcanico, sorprendente, ricco di idee, perfetto gestore e sempre al centro dell’attenzione mediatica: Aurelio De Laurentiis ha cambiato il volto del calcio col suo ingresso in questo mondo ed in 15 anni è riuscito ad imporsi a livello sportivo col Napoli che è stabilmente tra le realtà più importanti su suolo italiano ed europeo. Il personaggio ADL potrebbe non piacere ma le sue idee, viste col senno di poi, si son spesso rivelate corrette mostrando il grandissimo fiuto rivoluzionario che caratterizza l’imprenditore romano. In questo periodo particolare per il mondo dello sport italiano la famiglia De Laurentiis è chiamata a schierarsi e dire la propria su due fronti diversi.

Entrata nella scena barese nel 2018, la famiglia De Laurentiis cercò pronti-via di far valere la propria forza provando ad iscrivere la squadra in Serie C invece che in D: tentativo fallito. Con l’emergenza Covid-19 che tiene congelato il mondo intero, le stanze del potere del calcio sono chiamate a prendere decisioni che possano mettere d’accordo più teste possibili ed ADL è, così come Lotito e le sue due società, impegnato sia sul fronte napoletano che su quello barese.

L’idea della famiglia De Laurentiis è chiara: in caso di stop al campionato, giusto promuovere la miglior seconda, oltre alle prime tre, andando così a legittimare ciò che il campo ha mostrato e che non può, emergenza alla mano, più confermare con regolarità. Bari in B è ragionamento che, nell’eccezionalità della situazione, fila senza pieghe se si dovesse palesare l’impossibilità di continuare a giocare. Per quanto riguarda la Serie A, ADL si schiera a favore della ripresa dei campionati così da non andare incontro a perdite economiche ingenti. Il Napoli era già pronto a ripartire con gli allenamenti e nei successivi summit tra le parti ADL, insieme a Lotito, è rimasto fermo sulla sua posizione in contrapposizione con la maggior parte delle altre compagini che propendono per un attendismo o per una sospensione definitiva ed immediata.

Nel corso dei suoi anni alla guida del Napoli, ADL si è mostrato più volte controcorrente andando contro le decisioni della maggioranza: in tal senso la sua posizione sui diritti TV nel 2018 tenne banco nelle discussioni per approvare il piano triennale. De Laurentiis fu l’unico, insieme alla Roma, a ritenere poco convenienti le cifre pattuite con la Lega e con Infront e ci fu un attacco frontale; tempo sei mesi e l’arrivo di Cristiano Ronaldo in Italia avvalorò la tesi di ADL che rivendicò il fatto di aver venduto i diritti TV per 3 anni legandosi le mani nonostante l’arrivo del fenomeno CR7.

È famosa la sfuriata ai calendari nel 2011 ma spesso si omette il motivo: ADL chiese alla Lega di tenere conto, nel sorteggio delle giornate, degli impegni europei delle squadre evitando incontri “fratricidi” tra le squadre all’epoca impegnate in competizioni continentali. Il tutto andò al contrario di quanto ipotizzato dal numero 1 del Napoli che, infuriato, diede vita alla scena che noi tutti conosciamo per ribattere con forza la sua posizione.

La forza di ADL, però, è chiara: consigliere in Assemblea di Lega, il numero uno della grande famiglia Filmauro è anche rappresentante UEFA del comitato che si occupa delle competizioni continentali. Le sue posizioni di responsabilità non hanno mai frenato i suoi pensieri ed il suo percorso nel corso degli anni spedisce di diritto ADL nel club dei presidenti più influenti nella politica del calcio e, questa forza, potrebbe tornare utile anche al Bari in situazioni in bilico e poco chiare come quella dell’emergenza da Coronavirus che prevederà diversi confronti, e purtroppo scontri, su più fronti.

Sezione: Focus / Data: Gio 02 aprile 2020 alle 10:00
Autore: Alessio D'Errico
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