Procede alacremente il lavoro di costruzione della nuova rosa in casa Bari. Un complesso da sfoltire, in primis, per poi dare l’assalto a quei rinforzi di categoria che possano far la differenza nel prossimo campionato di Lega Pro. L’allestimento dell’organico, quest’anno, non risente di alcune variabili che, costantemente, vengono imputate alla piazza barese. Una di queste è la fantomatica pressione, che genererebbe di per sé una tifoseria importante come quella biancorossa. Da quando la società ha compiuto le sue scelte sui nomi del tecnico e del direttore sportivo, in realtà, i supporters del club paiono in fase di fiduciosa, e silenziosa, attesa. Gli acquisti finora compiuti, non certo altisonanti, sono stati accolti a braccia aperte, come è giusto che sia.

E la società, libera dall’assillo di dover far arrivare in Puglia giocatori di fama per moltiplicare gli abbonamenti, lavora senza fretta. Auteri e Romairone, unitamente al presidente De Laurentiis, si sono assunti pubblicamente la responsabilità di migliorare il risultato del campo dell’anno scorso, conducendo questa squadra alla sospirata serie B. L’esser partiti, come è stato ammesso, leggermente in ritardo rispetto a tante delle contendenti non può essere, in questa fase della stagione, un grande handicap.

I tesserati biancorossi, intanto, sudano in quel di Cascia, e l’unico vero desiderio di ogni appassionato è quello di tornare a vedere, possibilmente dal vivo, i propri beniamini correre dietro ad un pallone. Difficilmente questo auspicio, che sarebbe ossigeno puro anche per le casse di molte compagini, si realizzerà a breve, stando ai dati epidemici attualmente disponibili. Le difficoltà, di ordine organizzativo, sanitario ed economico, insomma, sono per tutti maggiori rispetto al passato. I galletti, però, hanno una proprietà certamente forte, che sa, per sua stessa ammissione, di non poter continuare a languire a lungo in terza serie.

Sezione: Focus / Data: Sab 05 settembre 2020 alle 17:30
Autore: Giovanni Gaudenzi
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