Soulemani Diamoutene, difensore del Lecce aggredito ieri dai tifosi in esclusiva a Radio Sportiva: "Ieri al campo mi stavo allenando, poi all´improvviso abbiamo visto entrare i tifosi, una 15ina, la porta era aperta. Uno è venuto da me, ha voluto farmi togliere la maglia, i miei compagni mi hanno allontanato, poi hanno cominciato a cantare "sporco barese di m...". Hanno detto al mister di non farmi più giocare, mi è dispiaciuto tantissimo. Epiteti razzisti? No, quello no, mi hanno detto di togliermi la maglia solo perchè ho giocato nel Bari. Io sono un professionista, l´importante è sudare per la maglia. I tifosi non volevano sentire scuse, sono andato poi a fare il riscaldamento, il preparatore atletico mi ha detto di andare in palestra, i tifosi hanno continuato a intonare cori offensivi contro di me. Provvedimenti? Dopo ieri ho pensato tanto, io sto bene a Lecce, ma non è la prima volta che accade questo, ieri ci sono rimasto male. Non penso possa continuare così. Solidarietà? Tanti mi sono stati vicini, da Tiribocchi a Masiello ai miei amici. Paura? Nessuna paura, io rispetto tutti, ho la coscienza a posto. La società mi ha difeso, il presidente e l´ad Fenucci mi hanno chiamato e mi hanno ribadito la loro vicinanza. Anche i miei familiari erano preoccupati, ma li ho tranquillizzati. I tifosi che mi hanno aggredito? Uno non mi riconosceva neppure. Il mio esordio con la Samp? Prima applausi, poi ci sono stati alcuni fischi e cori contro di me, ma io tengo a questa maglia. Ero tranquillo, ieri è successa questa cosa poi, vediamo. Ma a Lecce sono tanti dalla mia parte. Io cercherò di dare il massimo, se il mister dovesse farmi chiamare, darò il massimo".
 

Sezione: Gli ex / Data: Ven 03 dicembre 2010 alle 12:00
Autore: Andrea Dipalo
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