Bari ed Avellino, malgrado la forte rivalità presente tra le due tifoserie, sono state quest’anno accomunate dallo stesso destino. Tutte e due, infatti, hanno subito la scorsa estate il dramma del fallimento. Adesso, già domenica prossima, potranno nuovamente dare vita ad uno dei match più sentiti ed attesi dalle due piazze. Nonostante la lontananza causata dal diverso collocamento nei gironi di serie D, grazie alla Poule Scudetto c’è la possibilità di vivere un primo assaggio della prossima serie C. La sfida Avellino-Bari, soprattutto dopo la nascita del gemellaggio tra i sostenitori baresi e salernitani, ha assunto i contorni di un vero e proprio derby. Il campo irpino, inoltre, risulta essere uno dei più ostici per il Bari, che è riuscito a vincere, in 15 partite, soltanto per 3 volte, perdendo ben 6 match.
Nelle precedenti partite, vissute in categorie ben più prestigiose, le emozioni sono state forti e i risultati finali sempre incerti. L’ultima sfida giocata al Partenio è avvenuta appena lo scorso anno. Dopo un iniziale vantaggio irpino ad opera di Vajushi nel primo tempo, la gara fu completamente ribaltata nella seconda frazione grazie alle reti di Nenè e Cissè, quest’ultima giunta al 91’. Proprio la rete del guineano, oltre a regalare dei pesanti tre punti, sfatò un tabù-Partenio che durava da ben 15 anni (l’ultima vittoria del Bari ad Avellino arrivò nel 2003).
Come non ricordare, poi, il pareggio per 1-1 giunto nella stagione 2015/16. Il Bari, grazie a un dolce cross di Rosina, trovò il vantaggio con una spettacolare rovesciata di Maniero. Questo gol, reso ancora più bello perché realizzato in un match così sentito, molto probabilmente è stato il migliore che abbia siglato a Bari. In quella stessa partita, dopo un rosso subito da Cissokho, salì in cattedra il portiere Micai, che all’esordio in quella stagione, neutralizzò il rigore di Castaldo. Non uno qualunque, ma bensì il capitano ed idolo degli avellinesi. Il match, con il gol di Insigne, terminò in parità, al termine di una bella ed eroica gara.
Non sono mancate, però, le polemiche e le provocazioni, immancabili per una sfida così accesa. Come nel 2014/15, quando il Bari uscì sconfitto dal Partenio per 2-0, con le reti di D’Angelo e Trotta. Proprio dopo quest’ultima rete, scattò un autentico caos, perché nell’esultanza irpina fu copiato lo storico trenino biancorosso, con tanto di sbeffeggiamenti da parte del biancoverde Zito, che derise i tifosi baresi mimando le movenze della gallina. Proprio Zito fu uno dei protagonisti di un prepartita decisamente caldo ed infernale, gettando dell’acqua da una bottiglietta addosso a Sabelli. Così come non mancarono le minacce, gli insulti e gli sputi rivolti al presidente Paparesta, seduto in tribuna, dal pubblico casalingo.
Tutti episodi da condannare, che non appartengono minimamente al mondo del calcio, ma che fanno capire come la prossima gara sarà una vera battaglia per i galletti, se vorranno continuare il loro cammino nella Poule Scudetto.
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