Le difficoltà del Bari non sono certo una novità. Una squadra che, dall’inizio della stagione, fatica a trovare continuità e solidità, mostrando limiti evidenti sotto diversi aspetti: dalla compattezza generale alla capacità di portare a casa i risultati, passando per una difesa spesso ballerina e, soprattutto, per un attacco che ormai da settimane non incide più.

Tutti questi problemi sono emersi chiaramente anche ieri, nel pareggio per 0-0 sul campo del Sudtirol, a Bolzano. Se c’è però un reparto che, almeno nell’ultimo periodo, sembra aver dato segnali di miglioramento, è proprio la difesa. Lo dimostrano il risultato a reti inviolate e il dato delle ultime tre gare, nelle quali il Bari ha incassato un solo gol. Un segnale positivo, ma che non basta a sorridere: i biancorossi hanno infatti raccolto due pareggi per 0-0 e un 1-1 contro il Pescara, risultati che confermano come la solidità difensiva non si sia ancora tradotta in vittorie. Senza dimenticare che, guardando all’intera stagione, il Bari resta comunque la quarta peggior difesa del campionato.

Il nodo più profondo, però, è senza dubbio quello offensivo. Anche contro il Sudtirol, così come ormai da cinque partite consecutive, degli attaccanti non c’è stata praticamente traccia. Fantasmi. Il dato è impietoso: zero gol segnati dagli uomini offensivi nelle ultime cinque gare. Per ritrovare l’ultima rete di un attaccante bisogna tornare indietro al 7 novembre, al gol di Gytkjaer contro lo Spezia, in una partita che si concluse comunque con un pareggio.

Una striscia negativa troppo lunga e preoccupante, soprattutto se si considera che, nelle gare precedenti, il contributo degli attaccanti non era mai mancato, ad eccezione della prima, terza e quarta giornata, quando nessuno riuscì a trovare la via del gol. Nelle ultime cinque partite, infatti, le uniche reti messe a segno dal Bari sono state quelle di Maggiore, Castrovilli e Verreth, tutti centrocampisti e non attaccanti.

Sarà una coincidenza, ma dall’esordio di Vivarini sulla panchina biancorossa il Bari e, soprattutto, il suo reparto offensivo, non hanno mai trovato la via della rete, situazione che con Caserta, pur senza risultati esaltanti, riusciva comunque a verificarsi.

Numeri che fotografano una crisi offensiva evidente e che spiegano, forse più di ogni altra cosa, perché il Bari continui a faticare a trasformare le prestazioni in risultati concreti. Senza il ritorno al gol dei suoi attaccanti, uscire da questo momento complicato rischia di diventare un’impresa sempre più ardua.

Adesso anche la classifica pesa, e pesa come un macigno. I punti persi per strada iniziano a essere troppi e, seppur al momento fuori dalla zona retrocessione, c’è bisogno di una svolta importante per affrontare il girone di ritorno almeno con la serenità dell’obiettivo salvezza, così come dichiarato dallo stesso Vivarini. Il margine, infatti, è minimo: il Bari ha solo tre lunghezze di vantaggio sulla Sampdoria, penultima in classifica, e sei sul Pescara, fanalino di coda.

Sezione: News / Data: Dom 14 dicembre 2025 alle 14:00
Autore: Martina Michea
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