Pulzetti a TuttoBari: “Percorso rovinato da partite sulla carta semplici. Bisogna trovare giocatori responsabili, che abbiano il Bari nella pelle”

Nico Pulzetti, ex centrocampista del Bari nella stagione 2010-11, Segna il suo primo gol con i galletti in Coppa Italia contro il Torino. L’abbiamo intervistato in esclusiva ai microfoni di TuttoBari.com per analizzare la stagione del Bari e per fare il punto sulla prossima stagione e sulla società. Ecco, di seguito, le sue dichiarazioni.

Sulla stagione… “Ho seguito anche l’ultima partita, è un peccato non aver raggiunto i playoff. Era un obiettivo che poteva essere veramente importante, si poteva provare a vincere qualcosa in più per sperare nella Serie A. Questo non è stato possibile, da ex giocatore dispiace”.

Sulle difficoltà della squadra: “Il percorso è stato rovinato da alcuni risultati arrivati in alcune partite che sulla carta potevano essere semplici e che non lo sono state. Tanto passa dal fatto che molte partite sono state giocate con un po’ di pressione per la classifica, alcuni giocatori magari non hanno reso al massimo. È stato un po’ un mix di cose, non parlo solo della partita contro il Sudtirol, ma anche di quella contro il Catanzaro che poteva servire a fare il salto, o della sconfitta con la Carrarese, lì hanno buttato via punti importanti. Anche in casa con la Salernitana, potevano fare di più di quello fatto”.

Sui cambiamenti in vista della prossima stagione: “La società valuterà il percorso fatto con il mister, se lo trovano giusto per un programma futuro è giusto dargli continuità. Oppure se sceglieranno di prendere strade diverse, ci sono altri profili nuovi e più freschi e ben venga. Devono poi trovare dei giocatori che si assumano la responsabilità, giocatori importanti per la piazza. Devono provare a fare qualcosa di importante per il prossimo anno. Chi non è stato a Bari non può comprendere quello che è la città, quella che è la piazza ed i tifosi. Io feci solo sei mesi ma ho dei ricordi veramente importanti di Bari. Entrare in quello stadio, con quei tifosi, era bellissimo. Non conta il fatto che ero in Serie A e loro in B, i tifosi danno tanto. È una piazza importante, ti fanno sentire subito in famiglia come successe a me quando ero in affitto e avevo un figlio piccolo. Devi entrare nella loro pelle, la maglia è importante”.