Prestiti sì, ma con logica e visione. Se davvero il Bari continuerà a costruire la rosa affidandosi a formule temporanee, allora tanto vale farlo bene. Perché in Serie B i prestiti possono essere un'opportunità o un vicolo cieco, a seconda del tipo di profilo che scegli. E guardarsi attorno, in questo senso, può aiutare a capire la differenza tra un progetto timido e uno ambizioso.

Prendiamo il Palermo. I rosanero sono dati in pole per l’arrivo di Vasilije Adžić, centrocampista 2006 della Juventus. Un talento vero, blindato dai bianconeri, che ora vuole crescere in un contesto competitivo. Ecco il punto: il Palermo continua a dimostrare tutte le sue più serie intenzioni, e quindi i profili migliori sono motivati ad arrivare in un contesto del genere. Non è solo una "piazza" come viene definita costantemente Bari. È oggettivamente simile come calore umano, ma è anche una solida realtà. E questo permette di offrire occasioni a chi le cerca, come giovani che vogliono continuare a promettere bene e affermarsi. I rosanero hanno mostrato di voler salire davvero. L’anno scorso hanno preso Pohjanpalo, bomber da doppia cifra con il Venezia, e quest’estate ha scelto Filippo Inzaghi in panchina: un nome pesante, con l’obiettivo chiaro della promozione.

Poi c’è l'esempio del Lecce, che in Serie A ha appena strappato al Milan uno dei gioielli più luminosi del calcio italiano, Francesco Camarda, classe 2008. Anche qui, l’ambiente e l’identità del club hanno convinto una big a far crescere il suo talento in una piazza viva, seria, strutturata. Perché la differenza, alla fine, la fa sempre la credibilità del progetto.

E il Bari? A oggi resta fermo su ipotesi, sondaggi e pochi segnali forti. Il progetto tecnico è affidato a Caserta, profilo che può funzionare, ma ben lontano dai nomi di prima fascia. E sul mercato si parla soprattutto di prestiti funzionali, giocatori d’esperienza o da rilanciare, senza che emerga una linea chiara sulla crescita dei giovani o sull’investimento in qualità.

Ma se davvero si vuole passare dai rattoppi alla costruzione, allora anche il Bari deve entrare nel giro dei talenti in prestito di valore. Deve diventare una piazza dove le big mandano i loro ragazzi migliori perché sanno che lì cresceranno. E per farlo servono: idee forti, staff competenti, un’identità tecnica, un ambiente sano, ambizioso e in grado di accompagnare la crescita. Tutti concetti, ad oggi, apparentemente lontani da ciò che si respira in casa biancorossa.

Altrimenti, i prestiti restano solo un modo per tappare buchi. Senza futuro e senza eredità. Se proprio si deve passare da lì, allora meglio farlo con coraggio. Meglio rischiare su chi può spostare davvero qualcosa. Perché nella Serie B di oggi, chi punta davvero alla A non si accontenta più dei soliti nomi da girovaghi. Ma va a prendersi i prospetti veri. E lo fa con un progetto serio.

Il Bari, oggi, deve scegliere da che parte stare.

Sezione: Copertina / Data: Lun 30 giugno 2025 alle 17:00
Autore: Enrico Scoccimarro
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