Già un mese è passato dalla fine della stagione del Bari e, in questi ultimi giorni di giugno, sta iniziando embrionalmente a svilupparsi la prossima, con le parole a inizio settimana di De Laurentiis prima, e dei vari Caserta, Magalini e Di Cesare poi.

Della scorsa stagione, fatto salvo per il presidente (di cui il tifo chiede l'addio) e l'organigramma dirigenziale (con Magalini che, per sua ammissione, non ha mai considerato l'ipotesi di dimettersi), non è rimasto quasi nulla: Longo è stato esonerato e ampia parte del parco giocatori in prestito è tornato alla base, sebbene qualcuno possa ritornare in Puglia. Il nuovo allenatore, ovvero Fabio Caserta, si è presentato con l'obiettivo di far tornare l'entusiasmo tramite i risultati e il lavoro sul campo, con un nuovo indirizzo tattico e attitudinale. 

Quanto detto è potrebbe rivelarsi, citando un brano di Omar Pedrini, lavoro inutile, poiché le più accese proteste del tifo biancorosso, con tanto di striscioni, cori ed ingressi in ritardo (o uscite in anticipo col Pisa) nello stadio sono giunte quando la lotta playoff era più viva che mai, a dimostrazione che la mancanza di una progettualità viene sopperita velatamente da un campionato importante, o presunto tale, visto che si è fatto passare un nono posto come un dispiacere. 

Da un estremo si passa all'altro, vista la 'Serie A' citata dal presidente come campionato in cui vorrebbe rilanciare il Bari, per poi lasciarlo al miglior acquirente. Forse chimera più che realtà, dato che l'attuale modus agendi ha ampiamente mostrato le sue falle e la sua cecità. Il direttore e il suo vice, invece, promettono entusiasmo nella ricerca dei tanti rinforzi, dato che vanno ricomposti reparti interi, per di più con nomi coerenti con le idee del nuovo allenatore. Qualcuno sembra vicino, come i vari Calvani, Verreth, Cerofolini, qualche altro ancora in fieri

Ma ormai la freddezza dei supporters, ossimorica al torrido caldo di queste giornate, è palpabile, perché aleggia su questa città quella morale ben espressa dalla (quasi) citazione del titolo, pronunciata da Tancredi ne 'Il gattopardo' di Tomasi Di Lampedusa: molto è stato e verrà ancora modificato, ma il sentore è che niente possa realmente propendere a un cambio di scenario netto e deciso, al di là delle parole pronunciate. Almeno per il momento.

Sezione: Copertina / Data: Dom 29 giugno 2025 alle 07:00
Autore: Piervito Perta
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